E poi il discorso di Trump e il possibile ritiro di Biden. La rielezione di von Der Leyen alla Commissione Ue. Il trionfo di Kagame in Ruanda. L’aborto negato in Polonia. I massacri a Gaza. Le esercitazioni militari congiunte tra Russia e Cina. E i diritti dei fiumi in Ecuador. Ecco i fatti della settimana

Bangladesh, studenti in rivolta
«Sono qui per protestare contro la discriminazione all’interno del servizio civile e ora che così tanti studenti sono stati uccisi dalla polizia, protesto anche contro questo. La nostra protesta è pacifica, ma il modo in cui siamo stati attaccati mi ha fatto sentire come se stessimo per essere uccisi dai sostenitori del partito al potere» ha detto a Bbc uno degli studenti coinvolti nell'ondata di manifestazioni che sta infiammando il Bangladesh nell’ultima settimana. Per contestare il sistema di assegnazione degli impieghi nel settore pubblico, perché ritenuto discriminatorio e non meritocratico, in quanto secondo una vecchia legge una quota dei posti (30 per cento) va di diritto ai familiari dei reduci della guerra di indipendenza dal Pakistan del 1971. I morti dall’inizio delle proteste sono più di 22. Internet e la rete telefonica sono bloccate per impedire l'intensificarsi delle manifestazioni. E il primo ministro Sheikh Hasina ha ordinato la chiusura di tutte le scuole e le università ed emesso un allarme per la sicurezza di tutto il Paese dopo che migliaia di manifestanti hanno assaltato la sede dell'emittente statale Btv e appiccato il fuoco. 

 

Usa, Biden e Trump 
Secondo il sito di informazione americano Axios, poi ripreso da molte altre testate, Joe Biden potrebbe ritirarsi dalla corsa per le presidenziali Usa del 5 novembre già entro il weekend. Anche se il presidente continua a dire il contrario. Nel frattempo si è chiusa la Convention repubblicana di Milwaukee in Wisconsin. E Donald Trump, che sul palco ha fatto salire anche la sua famiglia, ha fatto un discorso lunghissimo, iniziato con toni ottimisti e pacati, finito a braccio con i soliti toni aggressivi. Secondo Cnn, sono più di 20 le affermazioni false che il tycoon ha detto.

 

Ue, rieletta von der Leyen
Il Parlamento europeo ha rieletto Ursula von der Leyen per altri 5 anni di presidenza della Commissione europea. Con 401 voti a favore, 284 contrari e 15 astenuti. Con una maggioranza, quindi, perfino superiore a quella con cui è stata eletta nel 2019. A votare favore il Partito popolare europeo, i Socialisti e Democratici, i liberali di Renew Europe e i Verdi che  hanno avuto un ruolo importante in quanto all’ultimo hanno confermato il loro supporto.  A votare contro i Conservatori e Riformisti guidati da Fratelli d’Italia, il nuovo gruppo Patrioti per l’Europa e anche la Sinistra.

 

Ruanda, il trionfo di Kagame
«Questi non sono solo numeri, dimostrano la fiducia delle persone», ha commentato il presidente del Ruanda Paul Kagame subito dopo che sono stati resi pubblici i primi risultati del voto del 15 luglio, secondo cui avrebbe ottenuto oltre il 99 per cento delle preferenze. L’opposizione, praticamente inesistente, ha condiviso meno dell’1 per cento. Così Kagame, leader de facto dalla fine del genocidio del 1994, in cui sono morte più di 800 mila persone in 100 giorni, e presidente dal 2000, si prepara a guidare il Paese per altri cinque anni.

 

 

Polonia, negato l’aborto
Per soli tre voti, il 12 luglio, il Parlamento polacco ha respinto il disegno di legge per depenalizzare l’assistenza all’aborto. Così chiunque aiuti una donna a interrompere la gravidanza può essere punito con la reclusione, fino a tre anni. Un duro colpo per il premier Donald Tusk che in campagna elettorale aveva promesso di rafforzare i diritti delle donne. Dal 2021, la Polonia ha leggi molto restrittive sull’aborto, che è legale solo quando la gravidanza è il risultato di stupro, incesto o quando la vita della donna è in pericolo.

 

Striscia di Gaza, settimana di massacri
L’ultima settimana è stata un «massacro»: come riporta Al Jazeera, in otto giorni Israele ha colpito cinque scuole lungo la Striscia di Gaza. L’ultimo attacco del 14 luglio è stato contro la scuola Abu Oreiban gestita dalle Nazioni Unite nel campo profughi di Nuseirat, in cui sono morte 17 persone, ferite 80. Secondo la Protezione civile palestinese, lo spargimento di sangue nelle scuole trasformate in rifugi per accogliere gli sfollati è una costante dei nove mesi di incessanti bombardamenti. Dal 7 ottobre più di 38.600 persone, per la maggior parte donne e bambini, sono state uccise.

 

Russia e Cina, esercitazioni militari congiunte
Secondo quanto ha riferito l’agenzia di stampa Xinhua, le forze navali di Cina e Russia hanno dato il via a un’esercitazione militare congiunta in un porto nel Sud della Cina, pochi giorni dopo che i leader della Nato durante il vertice di Washington hanno definito Pechino un «facilitatore decisivo» della guerra in Ucraina. L’obiettivo sarebbe quello di dimostrare le capacità delle Marine militari nell’affrontare le minacce alla sicurezza e nel preservare la pace e la stabilità.

 

Somalia, esplosione al bar
Almeno cinque persone sono state uccise e 20 ferite la sera del 14 luglio per un attacco al Top Coffee di Mogadiscio in Somalia, durante la finale degli Europei di calcio tra Spagna e Inghilterra. Il locale era pieno quando un’autobomba è esplosa ed è scoppiato il panico: «Abbiamo sentito un’esplosione terrificante durante la partita che stavamo guardando. Tutti abbiamo cercato di capire come salvarci», ha raccontato a Bbc uno dei sopravvissuti. Il gruppo jihadista al-Shabab ha rivendicato l’attacco che ha distrutto anche alcune auto e danneggiato gli edifici vicini.

 

 

Ecuador, diritti del fiume
Con una sentenza definita «storica» un tribunale dell’Ecuador ha stabilito che l’inquinamento viola i diritti del fiume Machángara che attraversa la capitale del Paese, Quito. La decisione della Corte si basa su un articolo della Costituzione che riconosce i diritti degli elementi naturali. Sebbene il governo della città abbia presentato un ricorso, dovrà, nel frattempo, elaborare un piano per ripulire il fiume che «trasporta tonnellate di rifiuti», secondo l’Alleanza globale per i diritti della natura.