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16 ottobre, 2025Previste per ora due settimane di stop. Intanto, il Congresso non ha ancora approvato la legge di bilancio
Continuano gli scontri fra la magistratura americana e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. La giudice federale Susan Illston ha (temporaneamente) vietato all’amministrazione Trump di effettuare licenziamenti durante lo shutdown.
Secondo il parere dato in una causa intentata dal sindacato American Federation of Government Employees, i licenziamenti di massa in tutte le agenzie, che riguarderebbero finora oltre 4.000 persone, rappresentano un esempio di come l'amministrazione abbia "approfittato della flessione nella spesa pubblica e nel funzionamento del governo per presumere che tutto fosse perduto, che le leggi non si applicassero più a loro". Al momento, quindi, le rivendicazioni dei sindacati, secondo cui i tagli di posti di lavoro sarebbero illegali, sono al vaglio della giudice, che ha sospeso i licenziamenti per un periodo di almeno due settimane.
La Casa Bianca al momento non ha rilasciato commenti. La scorsa settimana, la presidenza Trump ha dichiarato di aver avviato licenziamenti in tutto il governo degli Stati Uniti. In un'ordinanza di mercoledì, inoltre, Trump ha esteso il blocco delle assunzioni di nuovi dipendenti federali, con eccezioni per il personale militare e i nominati a ruoli politici. E in riferimento al personale militare, il tycoon ha firmato un ordine che impone al capo del Pentagono, Pete Hegseth, di garantire che il personale militare statunitense in servizio attivo riceva lo stipendio il 15 ottobre, nonostante lo shutdown. Trump, infatti, ha ordinato a Hegseth di "utilizzare per stipendi e indennità tutti i fondi stanziati dal Congresso che rimangono disponibili per le spese dell'anno fiscale 2026, al fine di completare l'erogazione programmata di stipendi e indennità militari per il personale militare in servizio attivo", secondo quanto si apprende dall'ordine esecutivo condiviso dalla Casa Bianca sui suoi canali social.
Dal 1° ottobre, gli Stati Uniti sono in shutdown, ossia un blocco parziale delle attività del governo federale. Questo coinvolge l’esecutivo quando il Congresso non riesce ad approvare in tempo la legge di bilancio, costringendo le attività amministrative a fermarsi, perché non vengono rifinanziate. Continuano, però, gli impegni a favore della sicurezza della vita umana e della tutela della proprietà.
Mercoledì, un ulteriore tentativo di approvare la legge di bilancio è fallito. I repubblicani di Trump detengono si la maggioranza in entrambe le camere del Congresso, ma hanno bisogno di almeno sette voti dei democratici per approvare un disegno di legge di bilancio al Senato, dove i democratici continuano a richiedere finanziamenti per l'assistenza sanitaria, contro i tagli disposti da Trump al Medicaid e all'Obamacare.
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