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21 ottobre, 2025Carla Bruni lo accompagna verso il penitenziario mentre i sostenitori intonano la Marsigliese. L’ultimo post su X: “Sono innocente, la Francia è umiliata da questa espressione di odio e vendetta”
"La vita di Gesù" di Jean-Christian Petitfils e i due volumi del "Conte di Montecristo", l’innocente condannato più famoso della letteratura francese. Martirio e innocenza. I libri scelti da Nicholas Sarkozy per tenersi impegnato negli undici metri quadri della cella d’isolamento del carcere La Santè sono anche un messaggio.
Nella mattina di oggi – 21 ottobre – Sarkozy ha lasciato mano nella mano con la moglie Carla Bruni la propria abitazione nel XVI arrondissement di Parigi per avviarsi in automobile verso il penitenziario dove, in attesa dell’appello, comincerà a scontare la condanna a cinque anni per associazione a delinquere. In sottofondo si sente la Marsigliese, intonata da un gruppo di sostenitori dell’ex presidente riunitisi in strada per esprimergli vicinanza dopo una sentenza che ritengono immotivata.
La vicenda legale e le 400 pagine di motivazione con cui lo scorso 25 settembre un tribunale della capitale francese lo ha condannato sono per Sarkozy un "errore giudiziario". I giudici lo hanno assolto dalle accuse di ricettazione, appropriazione indebita, corruzione passiva e finanziamenti illegali ma lo hanno comunque ritenuto colpevole di avere consentito a due suoi collaboratori, Brice Hortefeux e Claude Guéant, di mantenere contatti con il dittatore libico Muhammar Gheddafi che avrebbero avuto lo scopo di raccogliere fondi per la campagna presidenziale del 2007. “Vogliono che io dorma in prigione e dormirò in prigione, ma a testa alta, sono innocente, è uno scandalo”, aveva commentato Sarkozy dopo la lettura della sentenza.
È la prima volta che un ex presidente della Repubblica francese viene incarcerato e questa mattina, nel tragitto fino al quartiere di Montparnasse, Sarkozy ha pubblicato un ultimo post su X cercando di riportare l’attenzione sul merito della vicenda più che sul suo passato da capo di stato: “Questa mattina non mettono in carcere un ex Presidente della Repubblica, ma un innocente. Provo un dolore profondo per la Francia, umiliata dall’espressione di una vendetta che ha portato l’odio ad un livello senza precedenti. Non ho dubbi, la verità trionferà”
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