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6 ottobre, 2025Le missione, portata avanti insieme alla Freedom Flotilla Coalition, continua la navigazione verso la Striscia. "Denunciamo gli abusi, violenze e torture inflitte ai nostri colleghi della Global Sumud Flotilla durante la loro detenzione illegale in Israele"
"Alle istituzioni governative e giudiziarie, all’Unione Europea e alle Nazioni Unite, questo è un appello urgente”. Inizia così il comunicato congiunto della Freedom Flotilla Coalition e delle Thousands Madleens to Gaza, diffuso lunedì 6 ottobre. Le due missioni continuano il loro viaggio verso Gaza, dopo che le imbarcazioni della Global Sumud Flotilla sono state tutte abbordate dall’esercito israeliano e gli attivisti arrestati.
“Siamo determinati a raggiungere Gaza, preoccupati sulla vostra inattività in questi due anni di genocidio e nel proteggere i diritti dei nostri compagni attivisti ora detenuti illegalmente”, si legge nel comunicato. “Denunciamo gli abusi, violenze e torture inflitte ai nostri colleghi della Global Sumud Flotilla durante la loro detenzione illegale in Israele, come confermato dalle organizzazioni di supporto legale. Questa è un’ulteriore conferma della mancanza di risposte politiche da parte della comunità internazionale, oltre che dell’impunità dello stato di Israele”.
“Stiamo portando avanti il nostro legittimo lavoro come deputati, giornalisti, medici, infermieri, mariani e cittadini. Siamo una missione legittima con l’obiettivo di aprire un corridoio marittimo nel rispetto del diritto internazionale, così che gli aiuti possano essere consegnati senza che Israele, che sta deliberatemene facendo morire di fame i palestinesi, continui a porvi ostacoli” prosegue la dichiarazione. Secco, poi, l’appello alle autorità europee: “Vi chiediamo di sanzionare Israele e fermare la vostra partecipazione al genocidio. Vi chiediamo di rispettare e far rispettare il diritto internazionale, umanitario e marittimo. Vi chiediamo di garantire la sicurezza della nostra squadra e della missione intera”.
Gli ultimi 170 attivisti della Global Sumud Flotilla sono stati espulsi da Israele nella giornata di lunedì 6 ottobre. Dopo le denunce delle violenze subite durante la detenzione, resta da capire come Israele intenderà affrontare le nuove missioni in rotta verso Gaza, anche se è probabile che il copione sarà lo stesso.
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