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24 novembre, 2025Articoli correlati
Dopo il piano originario presentato dagli Stati Uniti, ieri i leader europei riuniti con quelli ucraini e americani hanno ribadito che "qualsiasi accordo futuro deve rispettare pienamente la sovranità dell'Ucraina e garantire una pace sostenibile e giusta"
Probabilmente, l’unico punto concreto è che dopo la proposta del piano di pace di Donald Trump le trattative per porre fine alla guerra in Ucraina hanno avuto una concreta accelerata. Il testo predisposto dagli Stati Uniti in dialogo con la Russia non è però che un punto di partenza, e ieri — 23 novembre — i leader europei e Kiev hanno presentato una controproposta. E anche il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, ha assicurato che si sta lavorando per modificare il piano originario.
"Le discussioni hanno mostrato progressi significativi verso l'allineamento delle posizioni e l'individuazione di chiari passi successivi — si legge in una nota congiunta Usa-Ucraina dopo il summit che si è tenuto ieri a Ginevra —. Hanno ribadito che qualsiasi accordo futuro deve rispettare pienamente la sovranità dell'Ucraina e garantire una pace sostenibile e giusta. A seguito delle discussioni, le parti hanno redatto un quadro di pace aggiornato e perfezionato".
In particolare, dopo il summit di Ginevra, sono emersi alcuni punti che l’Ucraina ritiene imprescindibili. Innanzitutto, come già ripetuto più volte, Volodymyr Zelensky si è detto pronto a trattare “partendo dalla linea del fronte attuale”. È probabilmente l’elemento più spinoso, perché Mosca chiede un riconoscimento anche giuridico dei territori occupati nell’Est del Paese: dal Donetsk al Lugansk, da Kherson a Zaporizhzhia.
C’è poi il tema delle garanzie di sicurezza. Il piano Trump prevedeva inizialmente “un accordo globale di non aggressione tra Russia, Ucraina ed Europa”, mentre i diplomatici europei e ucraini chiedono garanzie più stringenti, con clausole simili all’articolo 5 della Nato. Resta il punto delicato del futuro ingresso di Kiev nell’Alleanza atlantica. Nella bozza di testo iniziale si diceva che “ci si aspetta che la Russia non invaderà i suoi vicini e che la Nato non si espanderà ulteriormente”. Questo punto è stato per ora eliminato dal testo redatto dagli europei e verrà sottoposto nuovamente a Washington.
Legato alle garanzie stringenti di sicurezza c’è poi la questione della grandezza numerica dell’esercito ucraino: nel testo americano si parlava di una riduzione da 800 a 600 mila militari, il piano europeo invece manterrebbe il numero iniziale.
Si prevede un impegno per la ricostruzione e per il supporto finanziario dell’Ucraina, e che “i beni sovrani russi rimarranno congelati fino a quando la Russia non risarcirà i danni". Le sanzioni imposte alla Russia potrebbero essere soggette a un graduale allentamento una volta raggiunta la pace, ma potrebbero essere ripristinate in caso di violazione dell'accordo di pace.
C’è poi un altro elemento su cui non c’è accordo, ed è quello della centrale di Zaporizhzhia che secondo il piano iniziale “sarà riavviata sotto supervisione Aiea con energia equamente divisa tra Russia e Ucraina”.
In generale, viene previsto che l’”accordo sarà legalmente vincolante con un Consiglio di pace presieduto da Donald J. Trump che ne monitorerà l’implementazione e punirà le violazioni”
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