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4 novembre, 2025L'incaricato d'affari di Mosca definisce "fondate" le "preoccupazioni manifestate da Maria Zakharova", protesta per la "campagna antirussa promossa da Roma" e contesta la "scarsa cortesia diplomatica" della Farnesina
Le parole sono un po’ più diplomatiche rispetto a quelle usate ieri — 3 novembre — da Maria Zakharova. Ma il senso è più o meno lo stesso: il patrimonio storico-culturale italiano è sotto-finanziato per gli aiuti a Kiev. Ieri, dopo il cedimento della Torre dei Conti a Roma, la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca aveva detto che “l’Italia crollerà tutta, dall’economia alle torri” se “il governo italiano continuerà a spendere inutilmente i soldi dei suoi contribuenti”.
Poi, era arrivata la convocazione da parte della Farnesina dell’ambasciatore russo in Italia. Un’“incalzante richiesta”, come la definisce oggi l’ufficio diplomatico di Mosca. Alexey Paramonov non era a Roma: al suo posto si è presentato l’incaricato d’affari Mikhail Rossiyskiy.
“Nel corso dell’incontro, la controparte russa ha espresso le proprie ferme rimostranze in merito all’aggressiva, esecrabile campagna antirussa promossa da Roma sui media”, si legge nel commento dell’ambasciata diffuso sui social. “A servire da pretesto per la campagna sono state le fondate preoccupazioni manifestate da Maria Zakharova sulla riduzione dei finanziamenti ai settori dei Beni culturali e del patrimonio storico italiano, riduzione causata dall'impiego sconsiderato dei fondi provenienti dai contribuenti italiani a sostegno del criminale regime terroristico ucraino, giunto al potere a seguito del sanguinoso colpo di Stato del febbraio 2014 e responsabile di aver scatenato una guerra contro i cittadini russofoni del Donbass e della Novorossija”.
Poi, le condoglianze per la morte dell’operaio 66 enne, “indipendentemente dalla questione dei finanziamenti dell'Italia all’Ucraina”. Ma Mosca ha contestato anche la “scarsa cortesia diplomatica mostrata dal ministero degli Esteri italiano, che ha insistito nel voler fissare un incontro che non presentava alcuna urgenza proprio il 4 novembre, data in cui in Russia si celebra una ricorrenza ufficiale, ovvero la festa dell’Unità nazionale”.
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