"L'Unione europea è più cattiva della Cina". Donald Trump continua a sferzare l'Europa, accusandola, adesso, di essere peggiore del rivale asiatico nella guerra commerciale innescata proprio dal presidente degli Stati Uniti. L'attacco è arrivato durante una conferenza stampa alla Casa Bianca, dopo aver firmato un ordine esecutivo per abbassare i prezzi dei farmaci negli Stati Uniti, con l'intento di "redistribuire" l'onere dei prezzi dei farmaci prodotti negli Usa a favore dei cittadini americani, attaccando "sistemi di welfare socialisti" come quelli della "Germania". "Sui farmaci l'Europa dovrà pagare un po' di più, il resto del mondo dovrà pagare un po' di più e gli Stati Uniti pagheranno un po' meno", ha aggiunto.
"Gli Stati Uniti non tollereranno più le speculazioni di Big Pharma", ha aggiunto poi il presidente Usa, affermando che "i prezzi potrebbero scendere tra il 59% e il 90%" per i cittadini statunitensi. I risparmi, ha aggiunto, "saranno utilizzati per finanziare il piano di sicurezza 'Golden Dome'", il futuro scudo antimissili Usa. Trump ha poi affermato che si aspetta di parlare con il presidente cinese Xi Jinping nel fine settimana, mentre la Cina e gli Stati Uniti hanno annunciato di sospendere per 90 giorni la maggior parte dei dazi proibitivi che si erano imposti reciprocamente. Gli Stati Uniti "sono riusciti a ricominciare da zero con la Cina dopo le proficue discussioni a Ginevra" durante il fine settimana, ha detto l'inquilino della Casa Bianca parlando di "un molto, molto buon rapporto" con Pechino.
Ma il presidente Usa non si è limitato a parlare di dazi. Tra i temi toccati in conferenza stampa, anche l'ipotesi di un incontro tra Vladimir Putin e Volodymir Zelensky a Istanbul, il 15 maggio, per parlare dei negoziati di pace: "L'incontro in Turchia sull'Ucraina giovedì sarà molto importante e ne usciranno cose buone", ha affermato, invitando a non sottovalutare l'appuntamento: "Ho insistito affinché si tenesse l'incontro, potrebbe esserci un buon risultato. Credo che i due leader ci saranno". Prima di partire per l'Arabia Saudita (prima tappa di un viaggio in Medio Oriente che lo vedrà, poi, anche in Qatar e negli Emirati arabi), il tycoon a una specifica domanda sui piani europei per nuove sanzioni su Mosca in caso di rifiuto della tregua e su una sua disponibilità a fare altrettanto, ha risposto: "Ho la sensazione che accetteranno. Ce l'ho. Ho questa sensazione. Vediamo cosa succederà".
Il viaggio di Trump in Medio Oriente sta già dando i suoi frutti, ancora prima di iniziare: in omaggio alla visita del presidente Usa (stando a quanto riportano diverse fonti vicine al dossier degli ostaggi), Hamas ha dichiarato che le brigate Al-Qassam hanno rilasciato il soldato israelo-americano catturato, Idan Alexander. Il rilascio è avvenuto dopo i colloqui con il governo Usa. "Confermiamo che negoziati seri e responsabili porteranno risultati concreti nel rilascio dei prigionieri (rapiti). Confermiamo la volontà del movimento di avviare immediatamente i negoziati per raggiungere un accordo globale per un cessate il fuoco duraturo e invitiamo l'amministrazione Trump a proseguire i suoi sforzi per porre fine alla guerra", ha fatto sapere il gruppo palestinese. Gli operatori della Croce Rossa hanno avuto in consegna l'ostaggio 21enne a nord di Khan Yunis. È il primo soldato dell'Idf, maschio e in vita, rapito il 7 ottobre 2023, ad essere liberato. Hamas ha poi sottolineato la sua disponibilità ad avviare immediatamente negoziati volti a raggiungere un accordo globale per un cessate il fuoco permanente, il ritiro delle forze di Tel Aviv dalla Striscia, la revoca del blocco su Gaza, il rilascio degli ostaggi rimasti in cambio dei prigionieri di sicurezza palestinesi e la ricostruzione della territorio palestinese distrutto nella guerra. "Idan Alexander, l'ostaggio americano ritenuto morto, sarà rilasciato da Hamas. Ottima notizia", aveva scritto Trump su Truth.