La risposta della presidente della Commissione europea all'apertura del leader Usa (“È fantastica, la vedrò sicuramente"). Intanto il tycoon apre alla possibilità di abbassare all'80% le imposte sulla Cina

Le trattative tra Stati Uniti e Unione europea, sui dazi ma non solo, passano anche dai complimenti e dai commenti dei rispettivi leader, un buon termometro per valutare lo stato dei rapporti reciproci. E dopo che Donald Trump ha speso per la prima volta belle parole per Ursula von Der Leyen – “è fantastica, la vedrò sicuramente" – in ottica di un incontro tra i due, la presidente della Commissione europea ha sottolineato che, se andrà “alla Casa Bianca”, lo farà “solo con un pacchetto del quale discutere”. Una presa di posizione che arriva all’indomani della pubblicazione del nuovo elenco di prodotti che potrebbero essere colpiti da controdazi europei, dal valore di 95 miliardi di euro, nel caso in cui non si riuscisse ad arrivare a nessun accordo commerciale Usa-Ue. “Sulla lista delle contromisure – ha detto von Der Leyen – noi siamo stati trasparenti fin dall'inizio abbiamo sempre detto di preferire la soluzione negoziata ma che eravamo pronti a agire per proteggere i nostri interessi”.

"Abbiamo altri strumenti sul tavolo"

Per la presidente della Commissione europea, che ha risposto in conferenza stampa alle domande dei giornalisti, “nei negoziati, come sempre, nulla è negoziato finché tutto non è negoziato. È contro le semplici regole dei negoziati rivelare a metà strada dettagli che non sono ancora pienamente concordati”. “Abbiamo altri strumenti sul tavolo – ha continuato –. Non toglieremo nulla dal tavolo finché non otterremo un risultato soddisfacente. Credo di aver avuto delle buone conversazioni telefoniche con il presidente Donald Trump" e un buon colloquio "al funerale di papa Francesco. Ma per me è importante che, se andrò alla Casa Bianca, ci sia un pacchetto di cui discutere. Deve essere concreto, voglio una soluzione su cui entrambi possiamo essere d'accordo. Questo è il lavoro che stiamo facendo in questo momento”.

I dazi contro Pechino

Intanto Trump, più che all’Europa, in vista dei colloquio del weekend guarda alla Cina. E apre alla possibilità, come ha scritto sul suo social Truth, di abbassare i dazi verso Pechino all’80 per cento. Ora “tocca a Scott Bessent (il segretario al Tesoro statunitense, ndr)”, ha aggiunto.

 

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