Le tensioni militari tra Usa, Iran e Israele non hanno interrotto il disastro umanitario di Gaza. Il meccanismo di distribuzione degli aiuti umanitari è attualmente gestito dalla controversa Ong Gaza Humanitarian Foundation (Ghf), sostenuta da Israele e Stati Uniti. I punti di raccolta, però, sono presto diventati il bersaglio del fuoco israeliano e centinaia di civili sono stati uccisi mentre erano in fila per ricevere gli aiuti alimentari.
"Il cosiddetto meccanismo di aiuti recentemente creato è un abominio che umilia e degrada persone disperate. È una trappola mortale, che costa più vite di quante ne salvi", ha denunciato Philippe Lazzarini, capo dell’Unrwa, l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi. Gli spari e i raid sulla folla in coda per un sacco di farina sono un copione che si ripete ogni giorno. L'ultima strage è di questa mattina, martedì 24 giugno. Secondo la Protezione civile di Gaza, almeno 21 persone sono morte negli attacchi israeliani che hanno colpito civili davanti a un centro di distribuzione degli aiuti. Il portavoce, Mahmud Basal, citato dall'Afp, ha riferito anche di 150 feriti.
Si aggrava così il bilancio totale delle vittime di Gaza dal 7 ottobre 2023. Secondo Al Jazeera, che cita il ministero della Salute della Striscia, il numero complessivo delle vittime degli attacchi israeliani dall'inizio della guerra è salito a 56.077. I feriti sono 131.848. Dal momento in cui Israele ha violato il cessate il fuoco a metà marzo, i morti palestinesi sono almeno 5.759, mentre i feriti ammontano a 19.807.