Arriva il primo (grave) bilancio delle vittime causate dal conflitto tra Israele e Iran. A Teheran gravi danni anche a zone residenziali. La Guida suprema si congratula per l'esito del conflitto: "Il regime sionista è stato vicino al collasso"

Iran, oltre 600 morti per i raid israeliani in 12 giorni di conflitto. Ma Khamenei rivendica la vittoria: "Schiaffo in faccia agli Usa"

I raid aerei israeliani sull’Iran hanno causato la morte di oltre 600 persone in 12 giorni di combattimenti, provocando gravi danni a case e infrastrutture nella capitale, Teheran. A riportare la notizia è Al Jazeera. Molti residenti si trovano ora in condizioni di vita insicure e dovranno affrontare un lungo periodo di ricostruzione, con macerie e distruzione visibili anche in aree residenziali.

 

Nonostante gli esiti devastanti dell'offensiva israeliana, nel suo primo intervento pubblico dalla dichiarazione del cessate il fuoco, la Guida Suprema dell'Iran, l'Ayatollah Ali Khamenei, ha rivendicato la vittoria del conflitto con Washington e Tel Aviv. In un video trasmesso dalla televisione di stato iraniana, ha dichiarato che "il regime sionista è stato vicino al collasso" e che la Repubblica Islamica ha inferto "uno schiaffo in faccia all’America". Il riferimento è all’attacco missilistico iraniano contro una base americana in Qatar, avvenuto lunedì 23 giugno, che tuttavia non avrebbe causato vittime. Khamenei ha affermato che gli Stati Uniti sono intervenuti nel conflitto solo per evitare il crollo totale di Israele, ma che "non hanno ottenuto alcun vantaggio da questa guerra". Ha poi risposto al presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che aveva invitato il regime iraniano alla "resa totale". L'Ayatollah ha ribadito: "La nostra nazione non si arrenderà mai. Il popolo iraniano è forte e determinato". 

 

 

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