Il primo ministro sloveno Robert Golob, al suo arrivo al vertice europeo, ha scagliato un duro monito contro Israele: "Se l'Unione Europea non prenderà provvedimenti concreti oggi o entro le prossime due settimane, allora ogni Stato membro – inclusa la Slovenia e altri Paesi con la nostra stessa visione – dovrà agire autonomamente. Noi siamo pronti a farlo". Golob ha concluso dicendo che l'Europa "Avrebbe dovuto fare di più in passato, ma non è mai troppo tardi".
Non è la prima volta che il premier sloveno prende posizione a riguardo. Già lo scorso 4 giugno, durante il suo incontro con il presidente del Consiglio europeo António Costa, aveva ribadito la richiesta di discutere la sospensione dell’accordo di associazione tra l’Ue e Israele. In occasione del primo anniversario del riconoscimento della Palestina da parte della Slovenia, davanti alla sede del governo hanno sventolato tre bandiere: quella palestinese, slovena ed europea. "Un anno fa, la Slovenia ha compiuto una delle decisioni di politica estera più importanti della sua storia, riconoscendo il diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione e la Palestina come Stato indipendente e sovrano", si legge nella nota ufficiale del primo ministro. Nella stessa dichiarazione, Golob ha invitato "tutti i Paesi che ancora non l’hanno fatto a riconoscere immediatamente la Palestina" e a "esprimersi e agire rispetto alle chiare violazioni dell’accordo di associazione Ue-Israele, in particolare dell’articolo 2, che riguarda il rispetto dei diritti umani e dei principi democratici".