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10 luglio, 2025Solo una settimana fa la relatrice speciale Onu sui Territori palestinesi aveva pubblicato un rapporto sulle aziende coinvolte nei crimini a Gaza. Contro di lei il governo di Tel Aviv ha avviato una campagna di delegittimazione online
Gli Stati Uniti hanno deciso di imporre sanzioni individuali a Francesca Albanese, la relatrice speciale delle Nazioni Unite per i Territori palestinesi, da tempo nel mirino di Washington e di Israele per le sue denunce contro “il genocidio a Gaza”. Lo ha annunciato ieri sera - 9 luglio - direttamente il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, che su X ha criticato gli “illegittimi e vergognosi sforzi di Albanese per fare pressione sulla Corte Penale Internazionale affinché agisca contro funzionari, aziende e leader statunitensi e israeliani”, aggiungendo che “la campagna di guerra politica ed economica di Albanese contro gli Stati Uniti e Israele non sarà più tollerata”. Senza menzionare direttamente le sanzioni statunitensi, ieri Albanese sui social ha scritto di essere “convintamente dalla parte della giustizia”.
Il rapporto Albanese sulle aziende coinvolte nei crimini a Gaza
Solo la scorsa settimana, il 3 luglio, la relatrice speciale dell’Onu aveva presentato a Ginevra un rapporto in cui denunciava alcune aziende di “contribuire al progetto israeliano di sfollamento e sostituzione della popolazione palestinese” e in cui chiedeva agli Stati membri di imporre "un embargo totale sulle forniture di armi a Israele e di sospendere ogni forma di cooperazione economica, inclusi accordi commerciali e investimenti”. La lista delle multinazionali coinvolte secondo Albanese nei crimini a Gaza è particolarmente lunga: si va dalle aziende della Difesa Leonardo o Lockheed Martin a quelle tech come Amazon, Microsoft o Alphabet, da Booking o Airbnb fino a big della finanza come Bnp, Barclays, Blackrock.
La campagna online di delegittimazione del governo israeliano
Ma la pressione contro la relatrice speciale delle Nazioni Unite - accusata a più riprese di “antisemitismo” - non arriva solo da Washington. Negli ultimi giorni, il governo israeliano - sulla falsariga di quanto già fatto con l’Unrwa - sta finanziando una campagna web per screditare sistematicamente Albanese. Cercando “Francesca Albanese” su Google, infatti, ci si imbatte in una pagina sponsorizzata da un dominio governativo di Tel Aviv, govextra.gov, che la accusa di avere contatti con Hamas e di aver violato gli standard etici dell'Onu.
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