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18 luglio, 2025Una ventina i morti nelle diverse aree della Striscia. Il Papa sente al telefono il cardinale Pizzaballa, in missione nell’enclave palestinese per “scortare” 500 tonnellate di beni umanitari
"Quello che è accaduto alla Sacra Famiglia è il segnale che questa guerra non risparmia nessuno: nessuno è protetto. È tempo di fermarsi, una volta per tutte". Lo ha dichiarato il cardinale Pierbattista Pizzaballa, parlando dell'attacco con cui Israele ha colpito la chiesa cattolica di Gaza giovedì 17 luglio. Nel raid sono stati uccisi il custode e due fedeli ed è stato ferito il parroco missionario Gabriel Romanelli, il destinatario delle telefonate quotidiane di papa Francesco durante la crisi umanitaria nella Striscia.
"La situazione è disperata: non da adesso e non solo per i cristiani'', ha aggiunto Pizzaballa che oggi, 18 luglio, è entrato a Gaza insieme al patriarca greco-ortodosso Teofilo III come parte di una delegazione ecclesiastica. L'obiettivo della missione è offrire vicinanza e supporto alla popolazione civile e portare aiuti umanitari: centinaia di tonnellate di scorte alimentari, kit medici e beni di prima necessità. Papa Leone XIV ha chiamato i due patriarchi prima del loro ingresso per ribadire il suo sostegno alla missione.
"Siamo in contatto costante con il cardinale Pizzaballa. È fondamentale che arrivino aiuti alla popolazione civile", ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Per garantire la sicurezza della delegazione, il capo della Farnesina ha invitato Israele a interrompere le azioni militari. Per esercitare pressione politica e far cessare l'offensiva militare, diversi Paesi stanno tagliando i propri legami con Tel Aviv. Non è dello stesso avviso Tajani: "Per far entrare gli aiuti, bisogna parlare con Israele, non interrompere i rapporti", ha ricordato. "Siamo franchi nel denunciare ciò che non condividiamo, ma i canali diplomatici vanno mantenuti".
I bombardamenti, però, non si fermano. Una nuova ondata di raid questa mattina ha causato almeno 14 morti, riferiscono le autorità palestinesi. Secondo le testimonianze rilasciate ad Al Jazeera dai medici di Gaza, Israele starebbe usando droni modificati con chiodi, capaci di provocare ferite gravissime, in aree affollate come mercati, mense e code per l’acqua.
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