Mondo
24 luglio, 2025Cresce lo sdegno nel Regno Unito anche da parte di giornali storicamente di destra. L'appello di Bob Geldof, che quarant'anni fa organizzò il Live Aid per la carestia in Etiopia: "Nessuna ragione giustifica questa fotografia e la sua disgustosa verità"
Le ingiustizie del mondo, oggi, hanno il volto di un bambino di Gaza. Come quello del piccolo Muhammad – scheletrico e a bocca aperta – che, suo malgrado, ha conquistato la copertina del Daily Express con un titolo che è più che altro un appello gridato a gran voce: “Per pietà, fermate questo adesso – titola il giornale britannico –. Le sofferenze del piccolo Muhammad, aggrappato alla vita nell'inferno di Gaza, fanno vergognare tutti noi”. Secondo Save the Children, a Gaza è a rischio carestia il 93 per cento dei bambini. Nella Striscia la fame, ormai, uccide come le bombe.
La immagini hanno spesso una potenza che supera quella delle parole. E la copertina del Daily Express – tabloid storicamente di destra, che ha ospitato più volte commentatori conservatori e filo-israeliani e che ha aderito, in varie occasioni, a una retorica islamofoba – ha causato un’ondata di sdegno anche in ambienti diversi da quelli pro Pal.
E proprio il Daily Express ha ospitato l’appello del musicista e attivista irlandese Bob Geldof che, quarant’anni fa, organizzò il Live Aid a Londra per la carestia in Etiopia, uno dei più grandi eventi musicali della storia. “Cos'è successo al popolo israeliano? Qualunque sia l'enorme portata delle vostre sofferenze passate e attuali, cosa vi è successo per permettervi di tollerare una tale sofferenza? – si chiede Geldof sulle colonne del tabloid britannico –. Il vostro governo e il vostro esercito sembrano essere fuori controllo”. Non c’è “nessuna ragione al mondo – continua riferendosi all’immagine del piccolo Muhammad –, nessun obiettivo di guerra, nessun futuro immaginato che giustifichi questa fotografia e la sua abissale, vergognosa e disgustosa verità”.
Bob Geldof sul palco del Live Aid, il concerto benefico, svoltosi il 13 luglio 1985, per raccogliere fondi per alleviare la carestia in Etiopia

I giornali anglofoni si stanno unendo alla crescente pressione internazionale che sta montando sul governo di Benjamin Netanyahu affinché ponga fine alle atrocità di Gaza. due giorni fa, il 22 luglio, il Daily Mirror, altro tabloid conservatore, aveva in prima pagina una foto di palestinesi con ciotole in mano alla disperata ricerca di cibo, accompagnata da un titolo-appello: “End this horror now”. Oggi invece è il Guardian a dedicare la propria copertina a due bambini pelle e ossa.
La prima pagina del Daily Mirror del 22 luglio 2025

La prima pagina del Guardian Us del 24 luglio

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