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7 luglio, 2025Netanyahu vola a Washington da Trump: sul tavolo la bozza di tregua per la Striscia. Tra i punti principali il cessate il fuoco di 60 giorni, la restituzione di alcuni ostaggi, il ritiro dell'Idf in zone cuscinetto e la ripresa della consegna di aiuti da parte delle Nazioni Unite e della Mezzaluna rossa palestinese
Quello di questa notte - tra il 6 e il 7 luglio - è stato uno degli attacchi più massicci lanciati da Israele contro gli Houti, nello Yemen. Nei raid l’esercito israeliano ha usato “circa venti aerei da combattimento, con l’utilizzo di oltre 50 munizioni”, che “hanno colpito - si legge in un comunicato dell’Idf - obiettivi terroristici appartenenti al regime terrorista Houthi nei porti di Al Hudaydah, Ras Isa, Salif e la centrale elettrica di Ras Kanatib”. Oltre ai porti di Hodeida, Ras Isa, Salif e la centrale elettrica di Ras Kanatib, lungo il Mar Rosso, l'Idf ha colpito la Galaxy Leader, una nave cargo sequestrata dagli Houthi nel novembre 2023. “Le forze Houthi hanno installato un sistema radar sulla nave e lo stanno utilizzando per tracciare le imbarcazioni nell'area marittima internazionale per facilitare ulteriori attività terroristiche”, ha affermato l'Idf. “La legge dello Yemen è la stessa di quella di Teheran - ha affermato il ministro della Difesa, Israel Katz - chiunque cerchi di danneggiare Israele sarà danneggiato”. I raid israeliani sono arrivati dopo che ieri sera i ribelli yemeniti avevano attaccato una nave mercantile battente bandiera della Liberia. E intorno alle 3, due razzi sono stati lanciati dallo Yemen verso Israele senza però causare né danni né feriti.
Nessun accordo dai colloqui indiretti Israele-Hamas
Intanto, dopo che negli scorsi giorni si erano aperti spiragli per una tregua a Gaza, il primo round di colloqui indiretti tra Israele e Hamas a Doha, in Qatar, si è concluso senza un accordo. Ieri il premier israeliano Benjamin Netanyahu aveva definito “inaccettabili” le modifiche chieste da Hamas alla proposta di cessate il fuoco sostenuta dagli Stati Uniti. Nonostante i pochi passi avanti fatti negli ultimi giorni, Donald Trump è comunque ottimista e ha dichiarato che ci sono “buone possibilità” di raggiungere un accordo con il gruppo palestinese “questa settimana”. “Abbiamo già rilasciato molti ostaggi, ma per quanto riguarda gli ostaggi rimanenti, un buon numero sarà rilasciato. Prevediamo di farlo questa settimana", ha dichiarato ai giornalisti prima di salire sul suo aereo per Washington.
Netanyahu a Washington da Trump
Per la terza visita alla Casa Bianca dall’inizio del mandato di Trump, nella capitale statunitense è arrivato Netanyahu. Sul tavolo dei colloqui la bozza di tregua per Gaza, dalla durata di 60 giorni, e durante la quale Hamas consegnerebbe 10 ostaggi vivi e 18 morti, mentre le forze israeliane si ritirerebbero in una zona cuscinetto lungo i confini della Striscia con Israele ed Egitto. Gli aiuti umanitari, poi, dovrebbero essere distribuiti dalle agenzie delle Nazioni Unite e dalla Mezzaluna rossa palestinese, anche se non viene specificato cosa accadrà alla controversa Gaza Humanitarian Foundation che nelle ultime settimane, tra mille polemiche, ha gestito la consegna del cibo nell’enclave.
Hamas: "Abbiamo perso l'80% della Striscia"
Ma mentre si discute delle condizioni per una tregua, Israele continua a bombardare la Striscia. Secondo fonti mediche di Gaza, dall’alba di oggi sono stati uccisi almeno 14 palestinesi, sei dei quali (tra cui un bambino di cinque mesi) per un raid contro l’ospedale Al Rimal, nel centro di Gaza City. Il bilancio delle vittime delle ultime 24 ore ha toccato quota 100. La campagna israeliana a Gaza va avanti, quindi, con l’Idf che è arrivato a controllare l’80 per cento della Striscia. Ad ammetterlo è un alto ufficiale di Hamas, che ha parlato anonimamente con la Bbc. “Siamo realistici: non è rimasto quasi nulla della struttura di sicurezza. La maggior parte dei leader, circa il 95 per cento, sono ormai morti. Le figure attive sono state tutte uccise”, ha riferito al giornale britannico. “Quindi, cosa impedisce a Israele di continuare questa guerra?", si è chiesto, affermando che, secondo lui, “continuerà fino alla fine. Ci sono tutte le condizioni: Israele ha il sopravvento, il mondo è in silenzio, i regimi arabi sono silenziosi, le bande criminali sono ovunque, la società è al collasso”.
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