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10 settembre, 2025L'aeroporto di Varsavia è stato chiuso con la motivazione di "impreviste attività militari legate alla sicurezza dello Stato". I caccia polacchi hanno abbattuto gli oggetti volanti
La Polonia è stata vittima, ancora, di un'aggressione russa. Dopo i resti di un drone precipitati sul suo territorio lo scorso 20 agosto, oltre dieci oggetti volanti hanno penetrato lo spazio aereo di Varsavia nella notte tra il 9 e il 10 settembre. Sono stati individuati dai radar e abbattuti dai caccia dell'aeronautica polacca. "È un atto di aggressione" denunciano le autorità del Paese Nato. Così il comando operativo dell'esercito, sui social: "In seguito all'attacco odierno della Federazione Russa sul territorio ucraino, si è verificata una violazione senza precedenti dello spazio aereo polacco da parte di oggetti simili a droni. Si tratta di un atto di aggressione che ha creato una vera minaccia alla sicurezza dei nostri cittadini".
La Nato è in allerta
Nel corso dello sconfinamento, la Polonia ha chiuso il suo principale aeroporto, quello di Varsavia, e altri tre scali. Il primo ministro Donald Tusk, in queste ore, è in "costante contatto" con il segretario generale della Nato. Su X, ha poi specificato che le operazioni militari polacche sono scattate "a seguito di molteplici violazioni dello spazio aereo" e che il suo esercito "ha usato le proprie armi contro gli obiettivi" russi. Anche il segretario di Stato degli Stati Uniti, Marco Rubio, sta seguendo la situazione.
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