L’attentatore di Charlie Kirk non è ancora stato rintracciato, ma Donald Trump ha già attribuito la colpa dell’omicidio alla retorica della “sinistra radicale” che "per anni ha paragonato meravigliosi americani come Charlie ai nazi e ai peggiori criminali e assassini di massa del mondo”. Parlando dalla scrivania dello Studio Ovale, il tycoon ha reso omaggio all’attivista Maga ucciso con un colpo d’arma da fuoco ieri — 10 settembre — mentre parlava durante un evento pubblico alla Utah Valley University. Kirk, per Trump, è un vero “patriota”, un “martire della verità e della libertà", una persona "che ha combattuto per la democrazia, la giustizia e il popolo americano”.

“Questo genere di retorica — ha detto il presidente Usa nel video pubblicato su Truth — è direttamente responsabile per il terrorismo che stiamo vedendo nel nostro Paese ora e deve cessare ora. È tempo he tutti gli americani e i media si confrontino col fatto che violenza e omicidi sono una tragica conseguenza del demonizzare coloro con cui non si è d'accordo, giorno dopo giorno, anno dopo anno”.

In un Paese come gli Stati Uniti, sempre più diviso al proprio interno e con la violenza politica che sta aumentando esponenzialmente — nei primi sei mesi del 2025, gli attacchi di matrice politica sono quasi raddoppiati rispetto allo stesso periodo dello scorso anno —, Trump sceglie di gettare benzina sul fuoco e puntare il dito contro la sinistra. “Il partito degli assassini”, come definito su X dal suo ex braccio destro, Elon Musk. Le stesse accuse della galassia Maga che, sui social, fa da megafono al trumpismo. Stewart Rhodes, già condannato per l’assalto al Campidoglio e poi graziato da Trump, ha fatto un appello all’inquilino della Casa Bianca: “Dovresti dichiarare che la sinistra in questo Paese è in palese e aperta ribellione contro la legge degli Stati Uniti. Stanno commettendo un'insurrezione, stanno favorendo e favoreggiando un'invasione e stanno bloccando l'esecuzione della legge federale”