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15 settembre, 2025L'Economist ha citato diversi centri studi che hanno analizzato gli episodi connotati da violenza politica. Secondo i calcoli dell’Anti-Defamation League, negli ultimi dieci anni il 76% degli omicidi politici è stato commesso da esponenti di destra
Donald Trump ha dato la colpa alla “retorica della sinistra radicale”. Elon Musk ha scritto su X che la “sinistra è il partito degli assassini”. Intervenendo da remoto alla convention della destra spagnola di Vox, Giorgia Meloni ha detto che il “sacrificio (di Charlie Kirk, ndr) ci ha ricordato un’altra volta da che lato stanno la violenza e l’intolleranza”: a sinistra. Per Matteo Salvini c’è “una parte della sinistra” che “legittima la violenza nei confronti di chi non la pensa come lei”. E anche per Roberto Vannacci, “la violenza è sempre a sinistra”.
L’omicidio di Charlie Kirk è l'ennesimo segnale di una recrudescenza della violenza politica, soprattutto negli Stati Uniti. Ma davvero la violenza, in politica, abita principalmente a sinistra? Cosa ci dicono i dati? L'Economist ha provato a far parlare i numeri e, citando una serie di studi di istituti di ricerca che si occupano del tema, è arrivato alla conclusione che il brutale omicidio dell’attivista Maga non è — come stanno ripetendo in questi giorni i leader della destra globale — rappresentativo di tendenze più ampie.
Un centro di ricerca che analizza i casi più gravi di violenza politica è il Prosecution Project, guidato da Michael Loadenthal dell'Università di Cincinnati. Una premessa di metodo è fondamentale: è spesso difficile distinguere gli squilibrati dai militanti. Il Prosecution Project esamina denunce e incriminazioni e considera i reati che mirano a “un cambiamento socio-politico”. I dati mostrano che negli ultimi anni — la serie parte dal 1990 — la maggior parte degli episodi sembrerebbe provenire da aggressori di destra, benché queste statistiche non riflettano né la gravità né il numero delle vittime.

Alle stesse conclusioni arriva lo studio di Celinet Duran Duran della State University of New York che ha studiato la violenza politica tra il 1990 e il 2020. E secondo i calcoli dell’Anti-Defamation League, negli ultimi dieci anni il 76 per cento degli omicidi legati all’estremismo politico è stato commesso da esponenti di destra.
Negli Stati Uniti, ma anche in Italia, non esiste né una definizione univoca di “violenza politica” né tantomeno una banca dati capace di conteggiarli con precisione. Secondo i calcoli dell’Armed Conflict Location & Event Data Project (Acled), in attacchi di questo genere sono morte quest’anno 37 persone, 373 dal 2020. E secondo il think thank Centre for Strategic and International Studies (Csis) tra il 2016 e il 2025 si sono verificati 25 episodi di violenza motivata da convinzioni politiche, contro i soli due dei 22 anni precedenti.
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