Tra meno di dieci giorni scade il termine fissato dal Tar per la conclusione del riconteggio dei voti. E per Mercedes Bresso si potrebbe riaprire la corsa

Il Piemonte finirà come il Molise? Nel 2001, proprio in questa regione - unico precedente nella storia repubblicana - il Tar ordinò una nuova consultazione a undici mesi dalle elezioni, per irregolarità legate a due liste minoritarie della coalizione vincente. Disarcionando così il presidente di centrosinistra Di Stasi e spianando la strada a Michele Di Iorio (Casa delle libertà), tuttora in carica dopo la riconferma del 2006.

Uno scenario praticamente identico a quello della regione conquistata alla fine di marzo dal leghista Roberto Cota contro la governatrice uscente Mercedes Bresso (Pd), per poco più di 9200 voti. La coalizione sconfitta ricorse immediatamente alla giustizia amministrativa contestando la regolarità di quattro delle liste che sostenevano Cota.

I ricorsi contro "Consumatori" e "Al centro con Scanderebech" sono stati accolti a luglio dal Tar, che ha annullato i voti ricevuti dalle liste ordinando il riconteggio per quantificare i voti espliciti ricevuti dal neopresidente nelle schede annullate, in attesa della decisione di merito. Quelle che recano soltanto l'indicazione del voto alla lista non verranno conteggiate: un particolare che può fare la differenza, dato che Cota si è imposto per appena 9286 suffragi e che i voti ottenuti dalle due liste sono stati, in tutto, circa 15 mila. Ne è nata una lotta dominata da accuse incrociate e ostruzionismo. Nella speranza neanche troppo nascosta da parte del centrodestra di sforare il termine imposto dal Tar per il riconteggio e di arrivare alla decisiva udienza del Consiglio di Stato, quattro giorni dopo, senza l'esito del controllo.

Per Cota – come il governatore ha spesso ribadito con convinzione - il riconteggio resta "inutile, dato che la legge elettorale parla chiaro e io ho ottenuto più voti della Bresso". Meno di dieci giorni, dunque, per terminare la conta delle schede elettorali contenute all'interno di migliaia di scatoloni, 2318 nella sola Torino. Ma alcune delle tattiche adottate non mancano di creare imbarazzi alla maggioranza. Prima di tutto perché le lamentele e i sospetti sullo stato di conservazione degli scatoloni con le schede, avanzati dal legale della Regione Luca Procacci, vanno a ricadere sul Consiglio regionale.

Professionista molto impegnato, Procacci, vicino alla Lega, è il legale di fiducia di Cota che da maggio difende la Regione ufficialmente (perché l'Avvocatura regionale non avrebbe membri in grado di seguire il caso). E che era già finito al centro di numerose critiche per la doppia posizione di difensore dell'ente e di consigliere del Corecom (il Comitato regionale per le comunicazioni) nonostante la legge richieda esplicitamente che i membri "diano garanzia di assoluta indipendenza dal sistema politico istituzionale".

Come spiega Giulio Manfredi, del comitato nazionale Radicali Italiani: «La legge parla chiaro. E d'altronde l'anno scorso il Tar rimosse il presidente Corecom, Massimo Negarville, perché troppo vicino al centrosinistra. E per Procacci non dovrebbe valere la stessa regola?». Si avvicina quindi la resa dei conti. Per tenere d'occhio il check quotidiano del riconteggio è online un sito nuovo di zecca, www.riconteggioinpiemonte.info/ . Comunque i prossimi appuntamenti sono per il 15 ottobre, data in cui scade il termine fissato dal Tar per la conclusione del riconteggio e poi il 19, quando si terrà l'udienza del Consiglio di Stato sull'appello proposto da Cota contro la decisione di primo grado.

Paradossalmente si rischia che il verdetto del Tar sia ribaltato prima che siano noti i numeri definitivi del riconteggio. Unico dato certo, al momento, è che per le furbate di qualcuno stiamo pagando tutti. A pagare le spese (altissime, il costo del solo trasporto delle schede verso il tribunale di Torino è stato stimato dal Comune in 180mila euro) saranno la Regione e i ministeri dell'Interno e della Giustizia. Nella speranza che almeno serva a conoscere in tempi brevi il nome di chi governerà il Piemonte nei prossimi anni.