Da una parte le sparate contro il mondo musulmano e il regolamento anti-burqa approvato la settimana scorsa per vietare a chi entra con il volto coperto l'ingresso alle strutture che dipendono dalla Regione Lombardia. Dall’altra, in sordina, uno spostamento tutto sull'asse leghista della giunta di Roberto Maroni, che distribuisce a mani aperte risorse a fondo perduto per il comune-simbolo di Adro e per Varese, la roccaforte del Carroccio. Per tutte le altre iniziative solo le briciole.
Su un bilancio da 24 miliardi di euro da approvare prima delle feste di Natale, diciotto miliardi sono vincolati alla sanità, c'è poi il capitolo oneroso del trasporto pubblico, mentre rimane circa un miliardo tra cultura, ambiente ed istruzione. Con grande spazio alle discrezionalità delle iniziative.
Fabio Pizzul, consigliere democratico al Pirellone, non usa giri di parole: «Sono stati azzerati i fondi per l’edilizia scolastica, nessuna attenzione a musei e cultura. Mentre la comunicazione di Roberto Maroni non viene toccata».
Per l’ufficio di presidenza del governatore vengono messi a bilancio nove milioni di euro per portavoce, ufficio stampa e tutte le spese di comunicazione istituzionale. La stessa identica somma per tutte le voci che afferiscono alla cultura. Così vengono tagliati i trasferimenti ai musei, alle fondazioni e al Fondo unico per il cinema.
«Ci saranno anche minori fondi a causa della spending review, ma qualche dubbio sorge che nelle pieghe del bilancio spunti qualche favore ad amici ed amichetti. Come nel caso del palasport di Adro: ne abbiamo a centinaia da ristrutturare, perché favorire proprio quel comune?»
CON ADRO NEL CUORE
Oscar Lancini è stato sindaco del piccolo centro bresciano di Adro per dieci anni fino al 2014. Alla ribalta nazionale per la mossa politica di riempire di centinaia di “Soli delle Alpi”, il simbolo della Lega Nord (partito del primo cittadino), il nuovo polo scolastico inaugurato a settembre 2010, è poi caduto nella polvere con l’arresto e il rinvio a giudizio per l’inchiesta legata agli appalti dell’area feste locale. Prima arrestato, poi scarcerato e infine reintegrato nelle sue funzioni di sindaco, ora si definisce «disoccupato». Alle ultime elezioni ha passato la mano al compagno di partito Paolo Rosa, ma continua a fare il vice e assessore alle opere pubbliche.
Spesso presente al Pirellone per perorare la causa del suo piccolo borgo, è stato premiato di tanto zelo: con la finanziaria regionale arrivano 600 mila euro per «l’ampliamento e la ristrutturazione dell’impianto sportivo di proprietà del Comune». Un contributo a fondo perduto che copre il 40 per cento del costo dell’opera. Un trasferimento monetario importante per una comunità che conta poco più di 7 mila abitanti ma che sogna in grande per il suo sport locale. Qui ha sede l’associazione sportiva dilettantistica polisportiva Adrense (gestore del palazzetto comunale) che vanta eccellenze sportive come la pallavolo, l'atletica, il basket, il tiro con l'arco.
Fiore all’occhiello degli ultimi mesi l'acquisizione della “Seat Monticelli Adro Bte”, squadra che milita nel campionato nazionale di Volley B1 femminile. Finora il piccolo team si è allenato e ha giocato nel palasport di Monticelli Brusati (ad appena 15 chilometri) ma vuoi mettere una casa del volley made in Adro per la squadra tutt’uno tra territorio e istituzioni?
I MILIONI PER LA CITTA’ VETRINA
Anche la città-vetrina del Carroccio, Varese, dove i big Roberto Maroni, Umberto Bossi e Giancarlo Giorgetti sono di casa e l’amministrazione comunale è un monocolore verde dal lontano 1993, è sempre nel cuore di Bobo che da qui ha costruito la sua rete di potere.
La città aspetta da anni un teatro degno di questo nome e il governatore Maroni interviene spesso sui quotidiani locali come un potente feudatario: «Regione Lombardia ha messo buona parte dei soldi necessari, ma ha lasciato al territorio la responsabilità di scegliere e decidere. È un buon metodo che ci consentirà presto di cambiare il volto di quell’area centrale di Varese. Dopo più di un secolo la caserma sarà restituita ai cittadini, avremo una piazza aperta, vitale e un nuovo teatro, che diventerà un punto di riferimento per la cultura in Lombardia» ha commentato alle presentazione dei progetti vincitori mercoledì 9 dicembre.
Dalle parole ai fatti: ecco l’accordo di programma tra il Pirellone, enti locali ed Università degli studi dell’Insubria. Una rivoluzione nella centrale Piazza della Repubblica per la «realizzazione di un nuovo teatro e correlata riqualificazione urbanistica». Uno sforzo da 24 milioni e 500 mila euro, con Maroni che si sobbarca la gran parte dei costi, 20 milioni, mentre il resto tocca agli enti locali.
Non è tutto. Altri 3 milioni e 225 mila euro per Villa Mylius. Dopo il boccone amaro del 2014, quando lo chef Gualtiero Marchesi ha dovuto rinunciare all’Accademia del Gusto, ora è l’ora del riscatto. L’85 enne fondatore della “Nuova cucina italiana” farà nell’antica dimora settecentesca di proprietà di Palazzo Estense la capitale del gusto made in Padania. Ora sono stati trovati i fondi per un progetto culturale, artistico e formativo di corsi internazionali di alta cucina tutti gestiti dalla fondazione Marchesi.
Un bel biglietto da visita per le prossime elezioni comunali di primavera, quando il leghista Attilio Fontana (ex presidente del Parlamentino lombardo) lascerà dopo dieci anni ininterrotti di regno e la Lega punta a riconfermare un suo uomo.