Il tribunale di Milano dichiara estinta la pena del Cavaliere per il processo Mediaset. Restano però gli effetti della legge Severino e tutti i problemi interni di Forza Italia

Silvio Berlusconi torna a essere un uomo libero. Più o meno. Il tribunale di sorveglianza di Milano ha infatti dichiarato estinta la pena a cui l’ex Cavaliere è stato condannato per il processo Mediaset sui diritti tv. La condanna era a quattro anni di carcere, di cui tre coperti dall’indulto. Sono però bastati i dieci mesi e mezzo di affidamento ai servizi a Cesano Boscone. Premiata anche la buona condotta, che ha fatto dimenticare anche una prima uscita polemica contro la magistratura che era costata a Berlusconi una diffida firmata dal giudice Beatrice Crosti.
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Berlusconi torna libero, dunque, anche se rimane ineleggibile fino al 2019, quando avrà 82 anni. Restano validi, infatti, gli effetti della legge Severino, anche se il tribunale ha sancito la fine anche della pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici. Proprio contro la Severino, non a caso, i legali di Berlusconi hanno ricorso alla Corte di Strasburgo. Per il momento, però, è così. Berlusconi è libero, ma ineleggibile.

Brindano, ovviamente, nel centrodestra. Come se la novità potesse risolvere magicamente i problemi di Forza Italia, che è sempre più spaccata, tra berlusconiani e fittiani, anche e soprattutto nella partita delle regionali. «E vai Silvio!» scrive su Facebook, Gianfranco Rotondi: «Dopo la decisione del Tribunale di Sorveglianza di Milano è quasi pronta la primavera di Berlusconi. Manca solo l’ingiusta Severino che va cambiata». «Forza Italia recupera a tutti gli effetti il proprio allenatore» dice invece Laura Ravetto secondo cui «la politica, come il calcio, è un gioco di squadra in cui per andare a rete è necessario che difesa, centrocampo e attacco seguano lo stesso schema e affrontino la stessa preparazione».
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È esplicito, nelle parole di Ravetto, il riferimento al disordine che regna in Forza Italia che nei sondaggi vale ormai quanto la Lega di Matteo Salvini: «È evidente che con l'allenatore costretto sugli spalti era difficile che questo avvenisse». Non si registrano però immediate reazioni e felicitazioni di esponenti della minoranza. I fittiani brindano meno.

I problemi di Forza Italia, che durano da tempo, sono esplosi con le regionali. E proprio Adriana Poli Bortone, che Berlusconi ha lanciato nel caos pugliese, come candidatura opposta a quella sostenuta da Raffaele Fitto, si aggiunge al coro di gioia: «Sono felice per Berlusconi e per tutti noi. Potrà così, con la sua consueta intelligenza politica, essere presente nel panorama politico per ridare linfa al progetto di ricomposizione di un centrodestra forte e vincente, decisamente alternativo alla sinistra di governo, a livello nazionale e regionale».



Qualcuno poi, immancabilmente, brinda anche nel centrosinistra. «Se Berlusconi è stato riabilitato è un fatto positivo anche per noi», tiene a dire Giacomo Portas, indipendete sì, ma eletto alla Camera e membro del gruppo del Pd: «Ora ci sarà più gusto a batterlo, e il centrodestra avrà meno alibi», continua il deputato, con l’immancabile «mi auguro che sia finito il periodo dell'antiberlusconismo fine a se stesso». Il timore che si registra in Forza Italia, però, è piuttosto che a finire definitivamente, nonostante la ritrovata libertà, sia il berlusconismo. È difficile dimenticare che nel partito si è ormai arrivati alle carte bollate, con il dissidente Fitto che promette di portare tutti in tribunale se escluso dalle liste e privato del simbolo.

Twitter @lucasappino 

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