Schemi che si ripetono: la riforma che riallunga la prescrizione, nell’ultima versione degli emendamenti dei piddini Casson-Cucca, è pronta a fare la fine della stepchild adoption per le unioni civili. Piace ai Cinque stelle, non piace a Ncd, quindi sarà sacrificata in nome dell’accordo coi centristi, pur di condurre in porto l’intera riforma del processo penale. L’aria è questa, anche se non si conosce ancora la misura del “passo indietro” che nel Pd è dato per certo da più parti.
Con il senatore Felice Casson, sinora irremovibile nel difendere i due emendamenti che fermano la prescrizione dopo la sentenza di primo grado e la fanno partire da quando i magistrati scoprono il reato (piuttosto che da quando viene commesso), che si candida dunque a ricoprire ruolo che fu di Monica Cirinnà.
Proprio lei, la madrina delle unioni civili, che difese la stepchild adoption (e l’accordo con M5S) fino all’ultimo secondo utile, lancia adesso un accorato appello al collega del Pd. Che suona più o meno così: non si fidi.
“Abbiamo visto che i Cinque stelle non sono affidabili, lo dico a Felice col cuore in mano, all’ultimo momento cambieranno idea: ma non per colpa loro, poveretti, è che prendono ordini dalla Casaleggio”, dice la Cirinnà: “Quindi a Casson, se proprio vuole, consiglio di andare a Milano, e fare l’accordo con Casaleggio junior sui suoi emendamenti. E’ l’unica strada”.
Proprio lei, la madrina delle unioni civili, che difese la stepchild adoption (e l’accordo con M5S) fino all’ultimo secondo utile, lancia adesso un accorato appello al collega del Pd. Che suona più o meno così: non si fidi.
“Abbiamo visto che i Cinque stelle non sono affidabili, lo dico a Felice col cuore in mano, all’ultimo momento cambieranno idea: ma non per colpa loro, poveretti, è che prendono ordini dalla Casaleggio”, dice la Cirinnà: “Quindi a Casson, se proprio vuole, consiglio di andare a Milano, e fare l’accordo con Casaleggio junior sui suoi emendamenti. E’ l’unica strada”.
A un accordo col Pd non credono del resto neanche i Cinque stelle, che pure continuano a proclamarsi prontissimi a votare “due emendamenti che corrispondono esattamente alle nostre proposte”, come scrive il deputato Bonafede sul blog di Grillo. Si vede che “le cose giuste da fare con noi il Pd non le può fare”, sospira un senatore grillino, anche ripensando alla vicenda del ddl Cirinnà.
In Senato, in effetti, è già partita la rincorsa a un compromesso con Ncd che sarà “tutto in salita”, dice al Corriere il senatore dem Giuseppe Lumia, capogruppo in commissione Giustizia: tuttavia ottimista, proprio sulla scorta di quanto ottenuto sulle unioni civili, che alla fine bene o male si sono fatte.
L’accordo ora, in modo felpato, le diplomazie del Pd e quelle dell’Ncd cercheranno di trovarlo, approfittando della settimana di stop ai lavori parlamentari. Una manna, la pausa pre-elettorale, dopo i giorni di delirio seguiti al deposito dei due emendamenti, che hanno invece fatto infuriare gli alfaniani e provocato grave imbarazzo nel Pd.
Adesso i dem si preparano a fare “un passo indietro”, rispolverando la sospensione della prescrizione per fasi (due anni dopo il primo grado, uno dopo l’appello), il cosiddetto “lodo Falanga” (dal nome del senatore verdiniano di Ala), che prevede una corsia preferenziale per i reati di corruzione analoga a quella prevista per mafia e terrorismo, e magari un allungamento dei tempi per i reati di corruzione che sia più soft della soluzione individuata alla Camera.
Adesso i dem si preparano a fare “un passo indietro”, rispolverando la sospensione della prescrizione per fasi (due anni dopo il primo grado, uno dopo l’appello), il cosiddetto “lodo Falanga” (dal nome del senatore verdiniano di Ala), che prevede una corsia preferenziale per i reati di corruzione analoga a quella prevista per mafia e terrorismo, e magari un allungamento dei tempi per i reati di corruzione che sia più soft della soluzione individuata alla Camera.