Promesse

Giorgia Meloni ha dichiarato che vuole difendere Dio

di Simone Alliva   14 settembre 2023

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Giorgia Meloni

La presidente del Consiglio nel discorso al summit sulla demografia di Budapest sottolinea che serve una "grande battaglia". Protesta l'opposizione: «Parlare di politiche per 'difendere dio' evoca epoche buie in cui sono state commesse le peggiori atrocità»

C’è sempre, in politica, qualcuno che si alza e dice: la gente ha paura, deve essere protetta. La gente ha paura perché la paura è un’industria, è facile e proficuo alimentarla. Lo sa bene la leader di Fratelli d’Italia e Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni che sulla difesa ha costruito la sua fortuna elettorale. La difesa dei confini (il “blocco navale” ancora non realizzato), la difesa della razza (“la sostituzione etnica”, teoria alimentata dalla premier stessa e ribadita più volte dal suo ministro Francesco Lollobrigida), la difesa del presepe tradizionale, la difesa della famiglia, purché sia composta da uomo e donna. Ma arriva dal Budapest Demographic Summit l’ultima crociata della premier “in difesa di” sposta la battaglia politica della destra in un campo trascendentale: la difesa di Dio.  

 

«Serve una grande battaglia per difendere le famiglie, significa difendere l'identità, difendere Dio e tutte le cose che hanno costruito la nostra civiltà». Una frase a effetto pronunciata tra elogi e stralci in un paese, come l'Ungheria, che da anni esercita il ferreo controllo sulla stampa, alimenta discriminazioni religiose e ha visto un deciso restringimento dei diritti civili. La premier ha anche aggiunto: «Ci sono nazioni più ricche dove nascono meno bambini, dobbiamo mobilitare le risorse per sostenere la famiglia così com'è, l'Ungheria dà un esempio perfetto».

 

Una dichiarazione preoccupante fa notare Marco Cappato, politico e attivista dell’associazione Luca Coscioni, che corre alle elezioni suppletive per il seggio da senatore lasciato vacante da Silvio Berlusconi «Parlare di politiche per 'difendere dio' evoca epoche buie in cui nel nome di dio sono state commesse le peggiori atrocità. Le politiche per la famiglia devono essere fondate sulla libertà e responsabilità individuale. In Ungheria i giovani fuggono dal Paese per mancanza di democrazia, libertà e diritti. In Italia, si ostacolano le scelte individuali sia con il mancato riconoscimento dei matrimoni egualitari sia con l'ostilità verso la scienza. Con le tecniche di PMA ora possibili dopo lunghe battaglie dell'Associazione Luca Coscioni nei tribunali smantellando i divieti voluti dalla Legge 40 e dal fronte clericale, Meloni inclusa, dal 2010 nascono in Italia 14.000 bambini in più che altrimenti non sarebbero mai nati. La libertà e i diritti favoriscono la possibilità di fare famiglia. Così come investire su asili, congedi e servizi, non le chiacchere demagogiche o la distribuzione di elemosine per ogni figlio nato».