Complotti

Curatori di gay, no-vax e creazionisti: il raduno della destra più a destra di Giorgia Meloni

di Simone Alliva   4 settembre 2023

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Simone Pillon

Da Simone Pillon al vescovo anti-Murgia, da Gianni Alemanno a Marcello Foa, una due giorni ad Assisi per riunire chi considera questo esecutivo troppo moderato. Ed è già sold out

È un coro greco di personaggi in bilico sul crinale fra l'assoluto e il nulla, accomunati da ordinarie gloriose esperienze di sconfitta. Dall'organizzatore Simone Pillon, ex senatore leghista, trombato alle ultime l'elezioni a Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma, riciclatosi antimeloniano nella speranza di una nuova destra sociale. Da Nausica Della Valle, giornalista di Mediaset "non più lesbica" da quando si è “avvicinata a Gesù” alla dimenticata autrice di "Sposati e sii sottomessa", Costanza Miriano, ex Tg3 e nota per aver promesso la separazione civile da suo marito in caso di approvazione delle unioni civili. Promessa non mantenuta. 

 

Un mondo (anti-abortista, anti-lgbt, sovranista) che si ritroverà per una due giorni ad Assisi il 9-10 settembre («Le Tavole di Assisi»). Scopo: «Rilanciare il pensiero cristiano, conservatore e identitario». Con una premessa: «Non è la nascita di un movimento politico ma un’occasione di incontro, ascolto, confronto e preghiera per fare rete e riflettere sul contributo che i valori e le radici cristiane possono e devono offrire alla politica, superando quella inferiorità culturale e quello scivolamento verso il pensiero unico che purtroppo sta caratterizzando le scelte di certi esponenti di centro-destra».


Scontenti da esponenti Pro-Life come Eugenia Roccella che per adesso, al governo, hanno fatto ben poco. Il mondo teo-con si ritroverà intorno a nove "tavole" (a ciascuna corrisponde un dibattito) per irrobustire la crociata contro “la dittatura del pensiero unico”. Un girotondo di dibattiti su temi scottanti per negazionisti e complottisti. 

 

Così Massimo Gandolfini, il neurochirurgo che vorrebbe curare gay e lesbiche dalla loro omosessualità, leader del Family Day, fresco di nomina a consulente del Dipartimento delle politiche antidroga del governo Meloni discuterà di famiglia "Come società naturale fondata sul matrimonio". Il banchiere turbo-liberista Ettore Gotti Tedeschi, presidente dello Ior durante il pontificato di Ratzinger, interverrà su «Inverno demografico e neo-malthusianesimo» e probabilmente illustrerà la sua tesi secondo cui la crisi economica globale sarebbe causata dal calo della natalità. Marcello Foa, presidente della Rai scelto dal governo Conte-Salvini e confermato dal successivo esecutivo, discuterà di "Transumanesimo e post-umanesimo, la dittatura soft". Alemanno dibatterà di pace per la tavola “L’Italia ripudia la guerra". Non manca l’ideologo della destra Francesco Giubilei, presidente della fondazione Tatarella che discuterà di "Economia e cura del creato". La tavola no-vax antievoluzionista "La sovranità appartiene al popolo" è ben rappresentata dall'endocrinologo e docente universitario Giovanni Frajese sospeso dall’Ordine dei medici secondo cui i vaccinati rischiano di contagiarsi di più rispetto ai non vaccinati e Enzo Pennetta, professore di scienze naturali in un liceo romano, noto principalmente per essere uno dei principali oppositori italiani della teoria dell’evoluzione darwiniana.

Gianni Alemanno

Intervallati da un messa e l'altra, le "tavole" presentano anche ospiti come Nicola Bux, teologo tradizionalista legato a Benedetto XVI; don Samuele Cecotti, sacerdote controrivoluzionario che sogna “una res publica christiana al posto di una società laica, pluralista e liberale”. Momento cinema: la proiezione di Unplanned, film cult degli anti-abortisti americani. Contributo minimo di 20 Euro a persona, l'evento risulta già sold out. I fortunati potranno assistere a una lectio magistralis da parte di monsignor Antonio Suetta, vescovo di Ventimiglia che aveva salutato la vittoria elettorale di Giorgia Meloni come l’avvento di un «umanesimo cristiano», rappresentante della destra ratzingeriana che si oppone a papa Francesco ma più noto per aver criticato, il giorno del funerale, gli “atteggiamenti sguaiati” e la distanza della scrittrice Michela Murgia  dalla "chiesa ufficiale".