Il caso

«Una legge per salvare la festa della mamma e del papà» (ma da chi?): ecco l'ultima idea della meloniana Mennuni

di Simone Alliva   22 marzo 2024

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La senatrice, già nota in passato per aver proposto una norma per rendere obbligatorio il presepe a scuola e per le sue uscite sulla "maternità cool", ora ci riprova con le celebrazioni sui genitori. Perché una scuola le avrebbe vietato. Ma non è vero

Il presunto «attacco alla famiglia tradizionale» è dal primo giorno di legislatura di Lavinia Mennuni, senatrice di Fratelli d'Italia, un’ossessione ideologica capace di produrre disegni di legge in "difesa di" o controfirmarli. Per adesso il più noto alle cronache è quello in difesa del Presepe, del Natale e della Pasqua «all'interno degli istituti scolastici italiani di ogni ordine e grado». E «a breve arriverà un disegno di legge per la tutela della festa della mamma e del papà» ha annunciato Mennuni, quarantasei anni, oltre la metà trascorsi in politica a Roma e alla prima esperienza da Parlamentare.

 

Convinta che la prima aspirazione per una donna sia «essere mamma» con la missione "maternità cool" lanciata dagli studi televisivi di La7, ha sottolineato il senso del ddl: «Insieme a quello già presentato a tutela delle tradizioni cristiane e in particolare del Presepe, costituiscono alcuni dei baluardi su cui spero che si raccolga la più ampia convergenza a difesa di quei valori che non sono e non saranno mai negoziabili», ha specificato. L'idea è nata, come spesso avviene, da una polemica sollevata il 21 marzo dal deputato di Fratelli d'Italia Marco Perissa che in un comunicato ha dichiarato di aver appreso da alcuni genitori che gli alunni della scuola romana per l’infanzia Ada Negri: «Non hanno potuto consegnare alcun lavoretto, poesia, bigliettino per la festa del papà alle proprie famiglie. La motivazione alla base della decisione, comunicata per le vie brevi dalle maestre alle rappresentanti di classe, sarebbe "l'inclusione" di tutte le famiglie». In un esposto si legge che le maestre avrebbero comunicato tramite una circolare che quest’anno non sarebbero stati preparati lavoretti nella scuola per la festa del papà, e neanche per la festa della mamma, al fine di favorire l’inclusione delle famiglie Arcobaleno. 

 

Ma la notizia viene prontamente smentita. Nessuna circolare. E la funzionaria coordinatrice pedagogica della scuola Maria Cristina Liberi è costretta a spiegare la posizione della scuola: pedagogica e non politica. In sintesi un discorso educativo sulle feste canoniche: è partito un laboratorio per realizzare lavori per la festa del papà e della mamma da presentare alle famiglie in un momento diverso da quello celebrato normalmente. Nessuna festa cancellata. Ripristino della realtà dei fatti. Ma la realtà non conta. E Mennuni è granitica: «questa filosofia, la stessa che non vuole si parli della maternità, dei ruoli, o che si faccia un Presepe a scuola, nostra antica e bella tradizione, va combattuta. Perché non rinforza l’uomo, non accresce nulla ma indebolisce l’identità, l’anima, il legame tra generazioni, l’insegnamento che dalla tradizione, dall’esempio e dal rispetto resta per sempre celato quale faro nella coscienza dell’essere umano. Chiedo al ministro dell’Istruzione di intervenire con decisione per evitare che singole istituzioni scolastiche possano prendere decisioni lontane dal comune sentire più profondo del nostro popolo». 

 

Nella ricerca della ribalta a colpi di dichiarazioni e proposte di legge ritagliate sulla silhouttte del capo Giorgia-madre-cristiana Mennuni si conferma così una fuoriclasse. Entrata per la prima volta a Palazzo Madama orgogliosa di aver sconfitto a Roma candidati come Carlo Calenda ed Emma Bonino. Da 25 anni in politica, è stata eletta consigliera del Municipio Roma II nel 1997, con Alleanza Nazionale. Confermata consigliera municipale nel 2001, scelta come assessora ai lavori pubblici e urbanistica. Cinque anni dopo, eletta per la terza volta al Municipio Roma II, è stata la più votata ed ha ottenuto l’incarico di capogruppo di An. Da consigliera capitolina insieme a Meloni aveva presentato una Proposta di iniziativa consiliare denominata «Riconoscimento e Tutela del diritto alla sepoltura dei bambini mai nati» che imponeva la sepoltura di tutti i feti anche contro la volontà della donna.

 

Un rapporto con i movimenti anti-lgbt ben saldo: nel 2014 presso la sala della Protomoteca del Campidoglio organizzò un convegno dal titolo “Ideologia del gender: quali ricadute sulla famiglia?” insieme all’Associazione Famiglia Domani. In concomitanza con la Giornata della Memoria. Per l’occasione il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli si presentò con un triangolo rossa sul cappotto, un sit-in silenzioso che durò pochissimo, la consigliera quasi li mise subito alla porta lamentando la dittatura del pensiero unico.