Politica
15 ottobre, 2025Il centrosinistra chiedeva lo stop agli accordi con Tripoli, ma il Memorandum si rinnoverà dal 2 novembre. Negli scorsi giorni ancora denunce contro le violenze della Guardia costiera libica nei confronti di migranti e imbarcazioni umanitarie
Il Memorandum Italia-Libia, anche quest’anno, verrà rinnovato. Nonostante le continue denunce di attacchi e violenze da parte della Guardia costiera di Tripoli, spesso a bordo di motovedette e imbarcazioni fornite dal nostro Paese. Il termine ultimo per il governo per chiedere lo stop al Memorandum sottoscritto nel 2017 quando al Viminale c'era Marco Minniti sarebbe stato il prossimo 2 novembre, ma oggi — 15 ottobre — la Camera, con i voti del centrodestra, ha bocciato due mozioni delle opposizioni.
In particolare, quella a prima firma Elly Schlein (ma sottoscritta anche da Avs, Iv e Più Europa) chiedeva al governo di "non procedere a nuovi rinnovi automatici del Memorandum con la Libia, sospendendo immediatamente ogni forma di cooperazione tecnica, materiale e operativa che comporti il ritorno forzato di persone verso il territorio libico" nell'ottica di una revisione integrale degli accordi bilaterali con Tripoli. E poi c’era quella del Movimento 5 stelle, che prevedeva "l'interruzione del rinnovo automatico del Memorandum al fine di procedere alla sua revisione”.
Passa, invece, la mozione delle forze di maggioranza approvata con 153 voti favorevoli, 112 contrari e nove astensioni, che chiede al governo di proseguire la strategia nazionale di contrasto ai trafficanti di immigrati e di prevenzione delle partenze dalla Libia, fondata sul Memorandum del 2017, procedendo al rinnovo dello stesso”.
Nel Mediterraneo, intanto, le milizie libiche continuano a sparare. Dopo che ad agosto la Guardia costiera di Tripoli ha aperto il fuoco contro l’imbarcazione Ocean Viking di SOS Mediterranée, pochi giorni fa Sea Watch Italy ha denunciato il crivellamento di colpi contro una barca con a bordo 150 migranti, uccidendone uno e ferendone tre.
E ieri è stato pubblicato l’ultimo rapporto, redatto sempre da Sea Watch, in cui si vengono registrati 60 “episodi di violenza” commessi da Tripoli contro migranti, civili e attori statali europei nel Mediterraneo, dal 2016 a oggi. Ma l’Ong stima che il numero dei casi non segnalati sia “sostanzialmente più elevato”.
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