Politica
15 ottobre, 2025L'informativa del ministro degli Esteri a Montecitorio: "A Udine violenti estremisti pro-Pal". Provenzano (Pd): "Volete che l'Italia arrivi per ultima sul riconoscimento della Palestina?"
"Forse per la prima volta in questi anni turbolenti posso condividere un sentimento di sollievo e speranza per il futuro: il piano di pace di Trump per Gaza potrebbe costituire davvero la svolta storica per il Medio Oriente e quindi per il Mediterraneo, nonché sugli interessi nazionali”. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani torna in Parlamento, alla Camera, per un’informativa sull’accordo di pace raggiunto a Gaza. Ma “il successo del piano — ha ammesso il titolare della Farnesina — è ancora legato a un filo: molte le variabili non ancora definite, come il ritorno degli ostaggi assassinati così come lo smantellamento di Hamas. Nelle ultime ore è stata annunciata la riapertura del valico di Rafah tra Gaza ed Egitto per consentire il transito degli aiuti umanitari”.
Poi, un passaggio su un eventuale protagonismo italiano nel futuro a Gaza. “Il piano Trump prevede il dispiegamento a Gaza di una forza internazionale di stabilizzazione e l'Italia è pronta a fare la propria parte anche in queste eventualità, forte della solita e riconosciuta esperienza maturata negli anni in tanti quadranti internazionali complessi — ha detto in un emiciclo con molti posti vuoti, anche della maggioranza —. Naturalmente il Parlamento verrà coinvolto in tutte le decisioni che riguarderanno la nostra partecipazione alla Forza Internazionale di Stabilizzazione e mi auguro che su questo argomento si possa trovare una unità di intenti tra tutte le forze politiche”.
“Il riconoscimento dello Stato Palestina, quando ci saranno le condizioni che sono state poste dal Parlamento, è ora più vicino”, ha sottolineato Tajani. "Oggi finalmente ci sono le condizioni per una Gaza liberata dall'incubo di Hamas e affidata provvisoriamente a un controllo internazionale con l'attiva partecipazione dei Paesi islamici. Tutto questo nella prospettiva di giungere ad uno Stato palestinese vero, democratico, pacifico, non confessionale, affidato a una Autorità nazionale palestinese profondamente rinnovata negli uomini e nei metodi. Uno Stato pacifico riconosciuto da Israele e che riconosca Israele", ha aggiunto il ministro degli Esteri.
L'antisemitismo, ha proseguito, è "un pregiudizio mostruoso che tuttavia si è ahimè riaffacciato, dimostrando che la memoria della tragedia di 80 anni fa non è più sufficiente a tenere lontana l'eco del più odioso dei pregiudizi razziali. Fermarne la diffusione e reprimere ogni manifestazione è un impegno solenne che il governo assume in questa Aula. Purtroppo anche ieri sera a Udine i violenti estremisti pro Pal hanno aggredito le forze dell'ordine perché volevano impedire lo svolgimento della partita di calcio Italia-Israele".
La replica delle opposizioni
Le opposizioni aprono alla possibilità di un dialogo su una futura missione Onu a Gaza. “Se servirà una missione di peacekeeping su mandato dell’Onu — ha detto il responsabile Esteri del Pd, Giuseppe Provenzano — noi non solo siamo pronti a discuterne ma diciamo che dobbiamo esserci qui. Si è aperta una breccia e non va chiusa”. Sulla tregua “non potevamo che giorne, senza il problema di ringraziare gli Stati Uniti, che pure hanno coperto le azioni criminali di Netanyahu, o mediatori come il Qatar, che pure aveva finanziato Hamas, o l'Egitto e la Turchia. Fermare la carneficina è sempre stata la priorità assoluta. È una tregua tardiva, arrivata dato che ogni crimine è stato consumato, persino quello che una commissione delle Nazioni Unite ha chiamato genocidio"
Nel dibattito sulla pace in Medio Oriente, però. per Provenzano “c’è un grande assente”, ed è “il popolo palestinese”. La meta, per il Pd, dev’essere il riconoscimento dello Stato di Palestina su cui il governo appare ancora timido. “Più di 150 Paesi lo hanno già fatto. Volete che l'Italia arrivi per ultima?”.
"I palestinesi saranno i Pellerossa del ventunesimo secolo. Non avranno un loro Stato ma vivranno nelle riserve come i Pellerossa. Questo lo può evitare solo la politica che si è mobilitata contro quel massacro", ha detto il capogruppo del M5s alla Camera, Riccardo Ricciardi. Poi ha aggiunto: "Il Piano Trump non è di pace perché li non c'era una guerra, c'era una aggressione a una popolazione inerme. È un massacro compiuto con la complicità degli Usa prima di Biden e poi di Trump, perché qui nessuno è innocente". E ha rimarcato: "Chi esalta questo piano non può dimenticare i 700 mila coloni che occupano la Cisgiordania protetti dal governo israeliano".
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