Politica
2 ottobre, 2025Pd, M5s e Avs criticano il discorso del ministro degli Esteri sull’operazione israeliana contro gli attivisti. Ricciardi: “Andrebbe convocato l’ambasciatore”. Speranza: “Meloni tenera con Netanyahu e durissima contro la missione umanitaria”
Mentre prosegue l’operazione dell’esercito israeliano per fermare tutte le imbarcazioni della Global Sumud Flotilla – al momento dal tracker della missione risultano ancora due barche “in navigazione” di cui una all’interno delle acque territoriali di Gaza – arrivano le prime reazioni al discorso con cui il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha riferito a Montecitorio su quanto avvenuto stanotte. La Flotilla sembra essere riuscita a compattare un campo largo uscito malconcio dalle urne delle Marche, dai banchi dell’opposizione la condanna all’azione israeliana e alle parole di Tajani è unanime.
Angelo Bonelli, co-leader di Alleanza verdi e sinistra, ha criticato la descrizione fatta da Tajani dell’operazione della marina militare di Tel Aviv che, secondo il numero uno della Farnesina, avrebbe “rispettato le regole d’ingaggio”. “Ieri, con un atto di pirateria internazionale, la marina militare israeliana ha attaccato, non abbordato, con idranti e bombe stordenti le barche della missione umanitaria. Il governo italiano non ha condannato questo atto gravissimo”, ha commentato Bonelli. Riccardo Ricciardi, capogruppo del Movimento 5 stelle, sceglie lo stesso superlativo assoluto per condannare quanto accaduto stanotte: “È successa una cosa gravissima, Israele ha attaccato e fermato persone inermi su barche battenti bandiera italiana. Un ministro avrebbe dovuto dire in Aula 'ho convocato l'ambasciatore israeliano e interrotto ogni rapporto con Israele' invece in un passaggio del suo discorso ha detto 'abbiamo chiesto a Israele di non infierire'. È come partecipare ad un atto di bullismo”.
Per il portavoce di Europa Verde l’importanza della Flotilla sta soprattutto nell’aver rivendicato il valore politico della propria iniziativa, la volontà di contrastare il massacro in atto nella Striscia tramite l’attivismo pacifico, che dalle barche è passato nelle piazze. “Ha posto un tema cruciale: l’apertura di corridoi umanitari vero Gaza. Un obiettivo che deve restare al centro, insieme alla straordinaria mobilitazione di milioni di persone nel mondo e di centinaia di migliaia in Italia che non accettano di restare spettatori della conta quotidiana dei morti. Questa indignazione civile è un valore che va sostenuto”, ha sottolineato Bonelli.
L’attacco di Bonelli e Ricciardi si concentra sullo stesso elemento: al di là della cronaca del contatto fra Flotilla e Idf Tajani prosegue la linea tenuta dal governo nei confronti degli attivisti sin dall’inizio del loro viaggio. “Meloni ha usato parole irresponsabili e pericolose contro gli attivisti pacifisti, mentre mai ha speso parole dure contro Netanyahu, responsabile di avere ucciso donne e bambini. Questo è il segno di una profonda ipocrisia”, rilancia Bonelli, mentre Ricciardi accusa la premier di “buttarla in caciara perché pensa di stare a Colle Oppio”. Anche Roberto Speranza, ex ministro della salute e deputato del Partito Democratico, si unisce alle critiche degli alleati: “Trovo gravissime, irresponsabili, surreali le dichiarazioni di Giorgia Meloni, tenera con Netanyahu e durissima contro la Flotilla, accusata addirittura di minare il processo di pace. No, Giorgia, il processo di pace lo sta minando il tuo amico Netanyahu e chi difende questa politica inaccettabile".
Nel corso del suo intervento Speranza si riferisce anche al contesto internazionale in cui si è inserita la missione della Flotilla, che negli ultimi giorni vede al centro il piano di pace di Donald Trump: “Personalmente non ho alcuna fiducia in Trump, non ho alcuna fiducia in questo governo americano e penso il peggio possibile del governo israeliano e dei suoi ministri che sono pericolosi fanatici estremisti. Eppure credo che se c'è una strada, anche piccolissima, per provare a fermare le armi, bisogna avere il coraggio di andare a vedere. Perché ci ha insegnato la storia dura, lunga, di quella terra che l'odio produce solo altro odio, il sangue produce solo altro sangue”.
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