Politica
20 novembre, 2025Premierato, giustizia ed equilibri nella maggioranza al centro dell'intervista della ministra delle Riforme istituzionali durante l'evento per i 70 anni del nostro settimanale
“Questo è il governo delle riforme”, ha rivendicato la ministra Maria Elisabetta Alberti Casellati intervistata da Emilio Carelli durante la festa per i 70 anni de L’Espresso. “C’è stato un momento di rallentamento dovuto al gran numero di provvedimenti in commissione”, ha sottolineato parlando del premierato. Una riforma che, per l'ex presidente del Senato, “garantisce la stabilità e attrattività per gli investimenti esteri e possibilità per cittadini e imprenditori di programmare il proprio futuro. Questa è davvero la madre di tutte le riforme”.
Forza Italia — di cui fa parte Casellati — è il partito che più ha spinto per la riforma della Giustizia. Il numero de L’Espresso uscito il 14 novembre ne ha dedicato una copertina, con un’intervista alla presidente di Magistratura Silvia Albano, fortemente critica nei confronti della separazione delle carriere, in cui afferma che i pm saranno così asserviti alla politica e che il 99,9% dei magistrati sono contrari. “Non mi risulta niente di tutto questo — ha risposto la ministra —. Con tutto il rispetto della dottoressa Albano, non so dove abbia letto che il pm sarebbe sottoposto all’esecutivo, perché nella Costituzione c’è scritto che i magistrati sono sottoposti soltanto alla legge. Non mi risulta neanche che tutte le toghe siano contrarie. Una parte è a favore, un'altra contro — ha aggiunto —. Non mi pare ci siano state opposizioni quando è stata istituita la legga Cartabia. Non cambia nulla, ma perfeziona il procedimento della riforma Vassalli del 1985”.
Al di là delle riforme, sono stati altri due i passaggi politici dell’intervista a Casellati. In primo luogo, quando il direttore Carelli le ha chiesto della possibilità, di cui sui giornali si è iniziato a parlare nell’ultimo periodo, che Carlo Calenda possa eventualmente sostituire Matteo Salvini al governo. “Salvini è indispensabile come alleato storico, non vedo perché debba essere sostituito. Uno è indispensabile, l'altro sarà una riflessione”.
E invece una staffetta nel 2029 così da portare Pier Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi e Giorgia Meloni al Quirinale? “La discesa in campo di Pier Silvio Berlusconi sarebbe un cosa bellissima — ha risposto la ministra —, d'altra parte il programma di Forza Italia si ispira già oggi a Silvio Berlusconi. Giorgia Meloni al Quirinale sarebbe una ottima scelta per quello che ha dimostrato di saper fare a livello nazionale e internazionale. La stabilità ha dato credibilità a livello internazionale e Meloni ha dimostrato di essere credibile”.
LEGGI ANCHE
L'E COMMUNITY
Entra nella nostra community Whatsapp
L'edicola
Bella, ciao - Cosa c'è nel nuovo numero de L'Espresso
Il settimanale, da venerdì 21 novembre, è disponibile in edicola e in app



