Politica
26 novembre, 2025Articoli correlati
Il Pd: "Dichiarazioni raccapriccianti". Per Eugenia Roccella il dubbio è "il rovesciamento dell'onere della prova", di tutt'altro avviso il presidente del tribunale di Milano Fabio Roia
Non si ferma la polemica sulla legge che introdurrebbe il “consenso libero e attuale” come confine per la violenza sessuale. Dopo l’altolà di ieri — 25 novembre — del centrodestra in commissione al Senato, con la richiesta di ulteriori approfondimenti che hanno fatto slittare l’approvazione del provvedimento, oggi sul tema è tornato Matteo Salvini.
Il consenso, ha sottolineato il leader leghista, è "assolutamente condivisibile come principio, ma una legge che lascia troppo spazio alla libera interpretazione del singolo è una legge che rischia di intasare i tribunali e alimentare lo scontro invece di ridurre le violenze”. "Questa sorta di consenso preliminare, informato e attuale, così come è scritto - ha aggiunto - lascia lo spazio a vendette personali, da parte di donne e uomini, che senza nessun abuso userebbero una norma vaga per vendette personali che intaserebbero i tribunali
"Le dichiarazioni di Matteo Salvini sono raccapriccianti — ha attaccato Michela Di Biase del Pd —. Sostenere che le donne denuncino gli uomini 'per vendette personali' significa distorcere completamente la realtà. Richiamare lo spettro di false accuse come se fosse un'emergenza nazionale è una rete a strascico delle fake news che circolano online: un repertorio ben noto dei gruppi anti-femministi che, da anni, provano a delegittimare le vittime e a minimizzare il problema della violenza sessuale. Ed è grave che un rappresentante delle istituzioni riprenda tesi così infondate, dando loro dignità politica”.
Sul caso sono intervenuti oggi altri ministri, a partire dal Guardasigilli Carlo Nordio, che ha chiesto di evitare “interpretazioni eccentriche” perché “quando si modifica una norma della parte generale del Codice penale che riguarda, per esempio, il caso dell'elemento soggettivo del reato, come la consapevolezza del consenso o del dissenso, tocchi i nervi vitali del codice penale”.
Per Eugenia Roccella, “il dubbio” è “il rovesciamento dell’onere della prova”. Alla ministra ha risposto a distanza e in punta di diritto il presidente del tribunale di Milano Fabio Roia. Secondo cui non è “assolutamente vero che introdurre il concetto di consenso libero ed attuale" nel reato di violenza sessuale "costituisca un'inversione dell'onere della prova", anche “perché — ha spiegato all’Ansa — dovrà essere il pubblico ministero, non la donna, che si limiterà a fare una denuncia, che viene fatta sempre sotto assunzione di responsabilità, a dimostrare che quel rapporto è avvenuto senza un libero consenso”.
LEGGI ANCHE
L'E COMMUNITY
Entra nella nostra community Whatsapp
L'edicola
Bella, ciao - Cosa c'è nel nuovo numero de L'Espresso
Il settimanale, da venerdì 21 novembre, è disponibile in edicola e in app



