Politica
3 novembre, 2025Articoli correlati
Il Guardasigilli spiega, in un'intervista al Corriere della Sera, che molte toghe sarebbero a favore del sorteggio dei due Csm perché “li svincola dall’ipoteca delle correnti". La riforma, per Nordio, “fa recuperare alla politica il suo primato costituzionale"
Per il ministro della Giustizia Carlo Nordio, nonostante la (quasi unanime) levata di scudi dei magistrati contro la riforma della Giustizia, in “molti confessano di essere favorevoli al sorteggio” dei due Csm, perché “li svincola dall’ipoteca delle correnti. Ogni magistrato sa che la carriera dipende dal Csm , condizionato dalle correnti. Per chi non è iscritto diventa difficoltoso”. Il Guardasigilli, in un’intervista al Corriere della Sera, rivendica la riforma costituzionale che giovedì 30 ottobre ha ricevuto il suo definitivo via libera parlamentare al Senato. “Nessun magistrato di buon senso può pensare che si sia attentato all’indipendenza. Perché nella legge costituzionale questo principio è consacrato a chiare lettere. Capisco che i vertici dell’Anm siano contrari: nessun tacchino si candida al pranzo di Natale. Ma nella riservatezza…”.
Più che la separazione delle carriere tra pm e giudici — che, nella sostanza, già esiste — il cuore della riforma è lo sdoppiamento del Csm, con un’Alta corte a cui spetteranno funzioni disciplinari. A chi contesta che, così, quest’organo perderebbe il suo ruolo di autogoverno, Nordio risponde: “È un organismo previsto dalla bicamerale di D’Alema di trent’anni fa. Composto di elementi ultra qualificati. Garanzia di indipendenza dallo strapotere correntizio che tutti definiscono deviato e inaccettabile”.
Altra critica: il sorteggio è previsto solo per la componente togata del Csm, mentre i membri laici verranno sì selezionati casualmente ma all’interno di una lista compilata dai parlamentari (l’ampiezza della lista è rimandata ai decreti attuativi). Ma in questo modo non aumenta l’influenza della politica? “No — risponde Nordio al Corriere della Sera — perché ci siamo mossi nella tradizione dei padri costituenti che hanno voluto una componente politica che è degli eletti. Quella togata rappresenterà la magistratura nella sua purezza di indipendenza, senza condizionamenti delle correnti”.
Questa riforma, continua il ministro, “fa recuperare alla politica il suo primato costituzionale. Il governo Prodi cadde perché Mastella, mio predecessore, fu indagato per accuse poi rivelatesi infondate. Mi stupisce che una persona intelligente come Elly Schlein non capisca che questa riforma gioverebbe anche a loro, nel momento in cui andassero al governo. Cerchiamo — aggiunge — di far recuperare alla politica quello spazio colmato dalla magistratura”.
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