Politica
22 dicembre, 2025Dopo gli attriti nel centrodestra sulle pensioni, la legge di Bilancio approda oggi al Senato dove si attende l'approvazione per domani. Votazione finale alla Camera prevista per il 30 dicembre
Tempi strettissimi per la manovra, che questa mattina - 22 dicembre - è arrivata (blindata) in Aula al Senato, dove dovrebbe essere approvata in blocco domani, per poi passare alla Camera dove si attende il via libera il 30 dicembre. A poche ore dalla deadline per evitare l’esercizio provvisorio. I vincoli temporali hanno portato la maggioranza a far quadrato - dopo il percorso “accidentato” degli scorsi giorni: parola del sottosegretario all’Economia, Federico Freni - attorno al testo licenziato dalla commissione Bilancio del Senato e che, salvo sorprese, dovrebbe essere approvato dall’Aula senza alcuna modifica e senza grandi discussioni.
Dalla legge di Bilancio per il 2026, che mobilita 22 miliardi di euro, sono uscite le norme sulla previdenza - quella sullo slittamento della finestra per l’età pensionabile e la stretta sul riscatto della laurea - che hanno fatto traballare la maggioranza. E se il principio, come ha ribadito più volte il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, era che tutto dovesse realizzarsi “a saldi invariati”, ad alcuni stanziamenti fanno da contraltare dei tagli. Come quello - il più consistente - al Fondo di sviluppo e coesione, il principale strumento per ridurre lo squilibrio tra le diverse aeree del Paese, che per il prossimo anno perderà 300 milioni di euro, che si sommeranno ai 100 previsti per il 2027 e per il 2028.
Cento milioni di euro verranno risparmiati con il taglio all’Assegno di inclusione, la misura che dal 2024 ha sostituito il reddito di cittadinanza, e che ora si vede tagliare del 50% l’importo della prima mensilità al momento del rinnovo. “Un accanimento del governo contro i poveri”, ha denunciato negli scorsi giorni l’Alleanza contro la povertà, che ha contestato il taglio dell’assegno e ha stimato in “350-400 mila famiglie” quelle che che “si troveranno a subire questa riduzione”. L’impatto: tra i 250 e i 300 euro.
Sono anche altre le voci di bilancio che verranno tagliate o che saltano completamente. C’è il taglio del finanziamento alla Rai in arrivo dal canone (dai 30 milioni prospettati nel triennio 2026-2028 a 10 milioni e solo nel 2026); resta quello per il Fondo per il cinema (90 milioni nel 2026, le risorse per il settore scendono a 610 miliardi); c’è quello al Fondo per i farmaci innovativi.
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