Politica
23 dicembre, 2025Le critiche delle opposizioni. Lunga chiacchierata tra Salvini e Giorgetti: "Retroscena sulle tensioni? I giornali sono dei fantasy"
Dopo non poche difficoltà, il Senato ha approvato la legge di Bilancio che ora passa alla Camera dove dovrà esser approvata entro il 31 dicembre. Prima del via libera di Palazzo Madama, il governo aveva incassato la fiducia. Con i tempi di discussione più che ristretti, prima del voto finale a Palazzo Madama è stato il turno delle dichiarazioni di voto dei gruppi: le opposizioni hanno fortemente criticato il testo rivisitato dalla commissione Bilancio questa notte e la maggioranza ha rivendicato gli aggiustamenti parlamentari.
Tra i banchi del governo a seduta in corso è arrivato anche Matteo Salvini, che ha avuto una fitta conversazione con Giancarlo Giorgetti. E, parlando con i cronisti, dopo le tensioni degli scorsi giorni ha provato a chiudere il caso: "Non c'è stato nessun gelo, a me interessava non danneggiare i lavoratori allungando l'età pensionabile - ha detto il vicepremier -. E poi la gente si domanda perché sempre meno italiani leggono i giornali: sono dei fantasy".

Calenda: "In manovra obiettivi condivisibili ma manca di visione"
A metà tra il riconoscimento di alcune “cose condivisibili” e la mancanza di “visione” l’intervento di Carlo Calenda. “Ho trovato condivisibile l'approccio definito da Giorgetti prudente sui conti pubblici. Potremmo fare del sarcasmo sugli interventi sull'importanza dello spread. Se noi fossimo stati lì avreste urlato al golpe da parte dell'Europa. Una prudenza è consigliabile e questa manovra è costruita essenzialmente per uscire dalla procedura di infrazione - ha detto intervenendo in Aula il leader di Azione -. Siamo soddisfatti - ha proseguito - della reintroduzione di Industria 4.0, del finanziamento della sanità oltre l'indice dell'inflazione, dei provvedimenti di detassazione dei salari. Tuttavia - ha aggiunto - credo che la finanziaria sia soprattutto l'inverarsi della visione del governo. E qui ci sembra mancare. Manca una vera strategia sui salari. Si poteva fare di più per le donne e per i giovani. Manca drammaticamente una strategia per l'industria. Poi non ci sono soldi per la Difesa”. "Avete un problema grande come una casa - ha concluso - con un pezzo della Lega, dall'oro di Borghi che è del popolo. E voglio vedere Borghi distribuire lingotti ai cittadini fuori da Bankitalia”.
Renzi: "Manovra brutta e senz'anima, Mediocre come Giorgetti"
Di tutt’altro segno le parole di Matteo Renzi, secondo cui è una manovra “senz’anima” e “mediocre” come il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Ha esordito elogiando la buon riuscita del concerto di Claudio Baglioni di domenica 21 dicembre, paragonandolo ironicamente ai lavori (ristretti) per la manovra in Aula. “Abbiamo dedicato più tempo a organizzare il concerto di Baglioni che a fare la legge di bilancio. Ci avete detto per tutta Atreju che la sinistra era divisi e la settimana dopo vi siete divisi come una cozza tra i sovranisti e chi voleva l’austerity. Questa legge di bilancio - ha attaccato - è brutta e senza anima, visto che siamo in tema di citazioni canore. La legge Fornero che avete massacrato mediaticamente è più viva", ha insistito. "Le vostre misure impattano zero" sulla crescita. “Mezzo miliardo dai pacchi, nemmeno Stefano de Martino su Rai1 è così generoso. La tobin tax, dall'eliminarla, l'avete raddoppiata. Da Baglioni a Mike Bongiorno, 'lascia o raddoppia. Mi rivolgo poi al ministro trasformista, - ha proseguito il leader di Italia Viva - il golden power su Unicredit risponde alle esigenze della Lega Nord". "Mi ha sconvolto - ha concluso - la mancanza di una visione. È una legge di bilancio che ha pensato molto al mercato e poco ai supermercati. Con voi ci sono più tasse e meno sicurezza. E lei ministro Giorgetti è l'emblema di questa legge di bilancio mediocre”.
Magni: "Legge classista"
Per Tino Magni di Avs, quella in discussione “è una legge classista che va a prendere sempre agli stessi. È una legge nata male - ha aggiunto - e finita peggio. Volevate abolire la Fornero e io sono sempre stato contro la Fornero e non solo non l'avete mai cambiata ma l'avete peggiorata e anche se siete tornati indietro sul riscatto della laurea, avete comunque tolto alle persone più fragili, agli usuranti, ai precoci, anziché andare a prendere un contributo di solidarietà dei ricchi”.
Patuanelli: "La cifra di questo governo è il nulla"
Per il Movimento 5 stelle ha preso la parola il capogruppo Stefano Patuanelli, secondo cui il governo sta “facendo il nulla, è il nulla la cifra del vostro governo. Però c'è un impegno - ha aggiunto citando i punti comuni proposti dalle opposizioni sulla manovra - che queste forze di opposizione hanno iniziato a prendere: Transizione 4.0. Evidentemente critichiamo il governo ma abbiamo un altro dovere quasi etico e morale nei confronti dei cittadini: costruire una proposta alternativa e da questa legge lo abbiamo iniziato fare. Daremo il nostro contributo per creare l'alternativa e mandare a casa il prima possibile il governo Meloni”.
Boccia: "Sulle pensioni il governo ha dato il peggio di sé"
Il capogruppo Pd Francesco Boccia ha esordito rispondendo alle critiche mosse da Maurizio Gasparri: “Nessuno in quest'Aula, presidente Gasparri compreso, può permettersi di dire che il Pd e nessuna forza di opposizione è accanto a chi spacca la faccia alle forze dell'ordine. Perché chi siede in quest'Aula la faccia se l'è fatta spaccare per difendere la Repubblica, sempre e comunque”. Poi è passato ad affrontare i nodi della manovra: “È sulle pensioni che avete dato il peggio di voi: avete peggiorato il sistema, colpito le donne, scaricato i costi sulle generazioni future, favorito di fatto la privatizzazione della previdenza, dopo quella della sanità”. Nonostante “le bugie che continuate a raccontare agli italiani, avete aumentato l'età pensionabile per la stragrande maggioranza dei lavoratori, comprese le forze dell'ordine che avete miseramente tradito. Tutte le principali analisi indipendenti (dall'Ocse alla Banca d'Italia) dicono una cosa semplice: la sostenibilità delle pensioni non si costruisce allungando la vita lavorativa di chi è già fragile, ma aumentando occupazione, salari e continuità contributiva - ha aggiunto -. Il governo Meloni ha scelto la strada opposta: ha fatto cassa sulle pensioni, ha irrigidito l'accesso all'uscita dal lavoro e ha scaricato i costi su donne, lavoratori poveri e giovani. È una scorciatoia contabile, non una riforma: migliora i saldi nel breve periodo e peggiora disuguaglianze, adeguatezza e fiducia nel sistema nel lungo periodo”.
Alla fine degli interventi, dalla parte sinistra dell'emiciclo di Palazzo Madama i senatori di Pd, Avs e M5s hanno protestato alzando dei cartelloni con scritto "Voltafaccia Meloni" e "Promettevano abolizione Fornero, aumentano l'età pensionabile".

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