Politica
17 luglio, 2025Per il ministro della Difesa, "spesso si utilizzano queste vicende per sbarazzarsi dell'avversario di turno". Fratelli d'Italia e Lega in piazza per chiedere un passo indietro del sindaco di Milano. Forza Italia si sfila dagli alleati: "Non chiederemo mai dimissioni per un avviso di garanzia"
Nel grande coro del centrodestra che sta chiedendo un passo indietro al sindaco di Milano, Beppe Sala – dopo l’ultimo capitolo delle inchieste sull’urbanistica che lo vedono indagato insieme al suo assessore Giancarlo Tancredi e ad altre 72 persone – si è sfilato il ministro della Difesa, Guido Crosetto. Non tanto nella difesa del primo cittadino, quanto su quelle che, secondo Crosetto, sarebbero storture (volontarie?) di parte delle magistratura. Non è la prima volta che il ministro, sui temi della giustizia, si sfila da alcune posizioni condivise dal suo partito e dagli alleati.
E infatti, spiega in un post su X, “so che nessuno si stupirà della mia posizione perché i princìpi vengono prima di qualunque posizione politica e partitica e quindi continuo a pensare che la magistratura non debba e non possa sostituirsi al corpo elettorale – ha scritto –. A Milano una parte della magistratura inquirente ha anche deciso di sostituirsi al legislatore, nel campo dell'urbanistica, del fisco, del lavoro, attraverso interpretazioni normative che a me sembrano, in molte parti, lontane dalle disposizioni di legge ed anzi molto pericolose (a titolo esemplificativo quello che sta avvenendo contro alcune aziende della moda e del lusso, per solo livore ideologico, è incredibile)”.
"Occasioni per sbarazzarsi dell'avversario"
"Spesso – evidenzia Crosetto – si cercano di utilizzare queste vicende come occasione per sbarazzarsi dell'avversario di turno, perché a parti inverse si è sempre fatto così. Basta pensare a centinaia di vicende, poi concluse con l'assoluzione, che hanno portato a dimissioni e calvari politici". "Per me invece – prosegue – questa è l'ennesima occasione per dimostrare la diversità di chi è garantista sempre, di chi cerca di capire leggendo gli atti (non fermarsi alle conferenze stampa e ai titoli), di chi crede nei principi liberali sempre, a maggior ragione quando toccano gli avversari politici. Spero che – conclude il ministro – nei tempi veloci che richiedono vicende di tale rilevanza, si possa capire qual è la verità ma nel frattempo continuo a basare i miei giudizi sulla presunzione di innocenza”.
La protesta di Lega e FdI contro Sala
Mentre Crosetto scriveva la sua personale opinione sul caso-Milano, di fronte Palazzo Marino i consiglieri di Fratelli d’Italia e Lega si sono radunati con un cartello dalla scritta esplicita: “Dimissioni. Sala e la sua giunta liberino Milano”. Dalla protesta in piazza si sono sfilati Forza Italia e Noi Moderati. “A Milano ci saranno presto le Olimpiadi e tra qualche giorno saremo chiamati a decidere sullo stadio di San Siro – ha spiegato Riccardo Truppo, capogruppo di Fratelli d'Italia –. È impossibile che un sindaco e una giunta seri non rassegnino le dimissioni, lo abbiamo già chiesto mesi fa e adesso non si può più andare avanti così. Chiediamo le dimissioni della giunta Sala perché è impossibile che possa proseguire con serenità nei prossimi mesi".
Per la vice segretaria della Lega e consigliera comunale Silvia Sardone, "Sala è il sindaco della città, è incredibile che non fosse a conoscenza di nulla. Oggi ha dichiarato che la nomina di Marinoni era stata fatta da qualcun altro. Il sindaco ha nominato Marinoni. Che ci sia qualcosa da chiarire è palese e avrebbe potuto farlo oggi - ha rimarcato -. Per quanto mi riguarda io sono garantista, per me il sindaco si doveva dimettere mesi fa vista la gestione della città. Non c'è bisogno di giorni per rilasciare qualche dichiarazione, dovrebbe farlo oggi stesso e il fatto che attenda lunedì è molto preoccupante”.
Forza Italia garantista su Milano
Anche Forza Italia, assente alla manifestazione di fronte Palazzo Marino, si è dissociata dagli alleati e su Sala ha scelto la via del garantismo. "Forza Italia è e sarà sempre una forza garantista" e dunque "non chiederemo mai dimissioni basandoci solo su un avviso di garanzia. E sappiamo bene che, a ruoli invertiti, i nostri avversari non avrebbero avuto lo stesso equilibrio: avrebbero subito promosso azioni di linciaggio", ha spiegato il segretario regionale azzurro, Alessandro Sorte. "Al centrodestra - aggiunge allora Sorte - diciamo con chiarezza, evitiamo di seguire la linea giustizialista del Movimento 5 Stelle. Ogni volta che ci troviamo a fare qualcosa che fanno anche loro, dobbiamo porci una domanda semplice ma cruciale: dove stiamo sbagliando?".
Dello stesso avviso Noi moderati con Maurizio Lupi: "Siamo garantisti sempre, anche quando le inchieste toccano il centrosinistra e non abbiamo mai chiesto dimissioni per avvisi di garanzia o indagini in corso - sottolinea il presidente di Nm -. Ora non si deve correre il rischio di paralizzare Milano perché corriamo il rischio di fermare l'Italia intera. L'urbanistica è il motore dello sviluppo di una città e se siamo arrivati a una paralisi è responsabilità politica della sinistra che governa da quindici anni la città".
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