Politica
1 agosto, 2025La nota della presidenza del Consiglio rilanciata da Meloni sui social: "Indebolisce il contrasto all'immigrazione illegale". Per le opposizioni la decisione è "un macigno sulle velleità del governo" e prova che il "modello Albania va cancellato"
Dopo l’importante sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea sulla definizione di “Paese sicuro” – che, stabilendo che uno “Stato membro non può includere nell’elenco dei Paesi di origine sicuri” chi non offre “una protezione sufficiente a tutta la sua popolazione", boccia di fatto il governo Meloni e le basi giuridiche del protocollo con l’Albania sui migranti – è arrivata immediata la reazione, piccata, di Palazzo Chigi.
La nota di Palazzo Chigi
“Sorprende la decisione della Corte di Giustizia Ue in merito ai Paesi sicuri di provenienza dei migranti illegali. Ancora una volta la giurisdizione, questa volta europea, rivendica spazi che non le competono, a fronte di responsabilità che sono politiche – si legge in una nota rilanciata sui social anche da Giorgia Meloni –. La Corte di Giustizia Ue decide di consegnare a un qualsivoglia giudice nazionale la decisione non sui singoli casi, bensì sulla parte della politica migratoria relativa alla disciplina dei rimpatri e delle espulsioni degli irregolari. Così, ad esempio, per l'individuazione dei cosiddetti Paesi sicuri fa prevalere la decisione del giudice nazionale, fondata perfino su fonti private, rispetto agli esiti delle complesse istruttorie condotte dai ministeri interessati e valutate dal Parlamento sovrano”.
Salvini: "Vergognosa sentenza"
"Scandalosa, vergognosa e imbarazzante". Il leader della Lega, Matteo Salvini, sceglie questi tre aggettivi per descrivere la sentenza della Corte europea che, addirittura, "cancella la nostra identità nazionale: è pericolosa", oltre che "l'ennesima dimostrazione di un'Europa che non funziona". "Non mi preoccupa - ha detto ancora il leader del Carroccio - solo da vicepresidente del Consiglio ma da cittadino italiano: se in Europa qualcuno mi limita la possibilità di difendere e controllare i confini è un grosso problema". Sulle azioni del governo, ha proseguito: "sicuramente non ci arrendiamo a coloro che vorrebbero spalancare le porte a trafficanti e clandestini da ogni parte del mondo. Che sia qualche magistrato a decidere se un Paese è sicuro o no è una scelta politica. - ha sottolineato - Se qualche magistrato vuole fare politica, si candidi, smetta di fare il magistrato sia in Europa che in Italia".
Avs: "Macigno sulle velleità del governo Meloni"
A stretto giro sono arrivate anche le reazioni delle opposizioni. Per Nicola Fratoianni (Avs), “la sentenza della Corte europea di Giustizia è un vero e proprio macigno sulle velleità del governo Meloni e della destra italiana di calpestare il diritto internazionale e il buonsenso. Erano pure arrivati a dire nelle aule parlamentari che i giudici che rispettavano la legge fossero degli eversori. Non era e non è affatto così”.
Per l’altro leader di Avs, Angelo Bonelli, “la pronuncia della Corte (…) conferma la totale illegittimità dell’impianto normativo voluto dal governo Meloni. Il piano Albania – continua – si conferma per quello che è sempre stato: un fallimento politico, economico e giuridico, costruito sulla violazione dei diritti fondamentali e sullo spreco sistematico di risorse pubbliche”.
Boccia (Pd): "Il modello Albania va cancellato"
"La sentenza della Corte di giustizia europea sui Paesi sicuri ci dice una cosa chiara: il modello Albania è una invenzione del governo italiano e va cancellato – attacca il presidente dei senatori Pd, Francesco Boccia –. Si tratta di una scelta che era evidentemente contraria al diritto comunitario. Oggi crolla la cartapesta della propaganda meloniana sull'immigrazione. Siamo curiosi ora di sapere cosa farà il governo: siamo di fronte al totale fallimento delle politiche sull'immigrazione di questa destra”.
M5s: "Il fallimento è conclamato"
Per il Movimento 5 stelle, “il fallimento dello spot Albania, Albania, costato un miliardo di euro ai cittadini italiani, adesso è conclamato. Anche la Corte Ue, probabilmente imbottita sottobanco di toghe rosse, ha dato torto al governo Meloni”, affermano i rappresentanti pentastellati nelle commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato.
Faraone (Italia viva): "Il governo ne esce bocciato su tutta la linea"
"Lo abbiamo detto per mesi. Ora lo mette per iscritto anche la Corte di giustizia europea: la strategia dei centri in Albania era tutta sbagliata – dice dice Davide Faraone, vicepresidente di Italia Viva –. Che i vari decreti messi in campo dal governo Meloni fossero dei colabrodo giuridico era già chiaro a tutti. Ora la Corte Ue sancisce in modo formale che persino i presupposti della sciagurata operazione erano sballati. Il governo ne esce bocciato su tutta la linea. È quello che succede quando alla risoluzione dei problemi si antepone la propaganda più becera. Le obiezioni di Palazzo Chigi alla sentenza – conclude – sono singolari. Nell'era di Trump va poco di moda, ma vorremmo ricordare a Giorgia Meloni che, per quanto possa risultarle spiacevole, il diritto esiste ancora".
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