Politica
16 settembre, 2025Nordio, Piantedosi e Mantovano presentano un documento difensivo congiunto: “Dai giudici errori procedurali, abbiamo rispettato i doveri delle nostre funzioni”
I ministri della Giustizia e dell’Interno, Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano hanno depositato in Giunta per le autorizzazioni della Camera la propria memoria difensiva congiunta. Per rispondere alle accuse del tribunale dei ministri sulla loro condotta nel caso Almasri e per provare a convincere i parlamentari che dovranno votare sull'immunità dei tre indagati.
Il caso della scarcerazione del generale libico dello scorso 21 gennaio - che, dopo l’arresto su mandato di cattura internazionale era tornato in patria con un volo di Stato - finora è arrivato allo step dell’autorizzazione a procedere nei confronti degli esponenti del governo e all'iscrizione nel registro degli indagati anche della capo di gabinetto di Nordio, Giusi Bartolozzi.
Dalle 23 pagine a firma congiunta, il governo contesta un elemento formalistico accanto a un altro più sostanziale. Il primo è una diretta conseguenza, contestata, della scelta del Tribunale dei ministri di presentare un unico testo e un unico fascicolo, nonostante la possibilità che, dati i diversi ruoli, i tre indagati possano avere anche diverse responsabilità.
Il secondo elemento è di sostanza e riguarda la linea difensiva contenuta dalla nota. I dettagli saranno resi pubblici solamente quando verranno esposti dal relatore, il deputato del Partito democratico Federico Gianassi ma, secondo le indiscrezioni pubblicate dal Corriere della Sera, nel testo si difende la condotta di Nordio, Piantedosi e Mantovano in quanto dettata dalla “tutela di un interesse dello Stato e dal perseguimento di un preminente interesse pubblico nell’esercizio della funzione di governo”. Se l’impostazione difensiva venisse accolta, l'operato dei tre indagati risponderebbe ai criteri previsti dalla legge perché il Parlamento non autorizzi il processo.
Oltre al richiamo all’interesse nazionale, nel documento sono indicate delle presunte anomalie procedurali nell’arresto di Almasri.
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