Politica
23 settembre, 2025Il Carroccio contro il "no" (provvisorio) alla revoca revoca dell'immunità per l'eurodeputata di Avs. Per il portavoce di Orbàn, "non è una questione politica, ma di terrorismo"
“Chi picchia, vince. L'inconsistente Salis, eurodeputata per caso, sottratta alla giustizia. Con la benedizione di parte del finto centrodestra europeo". Queste le parole di Paolo Borchia, capo delegazione della Lega al Parlamento europeo, e Raffaele Stancanelli, componente della commissione Juri, in merito al voto della Commissione per gli affari giuridici dell'Eurocamera che ha respinto, per un voto, la richiesta di revoca dell'immunità per Ilaria Salis.
Per gli eurodeputati leghisti si tratta di “un voto vergognoso, con parte del Partito popolare europeo nuovamente ridotto a stampella delle sinistre, chissà cosa penseranno i loro elettori”. “Anche se la verità viene a galla e i voti sulle prossime immunità ci faranno capire se esistono accordi a pacchetto: in tal caso assisteremmo all'ennesimo, squallido mercato delle vacche. In quanto a Salis, il nulla per oltre un anno di legislatura: non pervenuta, eterna centometrista in fuga dai dibattiti in aula. Si mettano il cuore in pace i giovani che studiano, imparano le lingue e fanno i sacrifici: per un seggio all'Europarlamento bastano manganelli e partiti compiacenti in cerca di volti noti da candidare", dichiarano.
E sulla stessa linea, anche dall’Ungheria arrivano dure reazioni rispetto alla decisione della Commissione. “È incomprensibile e scandaloso che l'Eurocamera legittimi il terrorismo di estrema sinistra. Salis e i suoi si sono recati in Ungheria con l'obiettivo premeditato di picchiare a caso la gente per strada, per convinzione politica. Non è una questione politica, ma di terrorismo", ha dichiarato il portavoce del governo ungherese Zoltan Kovacs, che pochi giorni fa aveva pubblicato su X le coordinate di una prigione ungherese in risposta ad un post di Salis.
“I compagni di Bruxelles stanno facendo di tutto per farla sfuggire alle sue responsabilità. Difendendo la sua immunità, non solo giustificano un criminale, ma danno rifugio a una terrorista. Non dimenticheremo e non ci arrenderemo. È una criminale pericolosa, merita di essere in galera”, ha proseguito il portavoce.
Il parere definitivo sarà dato dalla plenaria del Parlamento Europeo il 7 ottobre. Orbán sembra non essere riuscito nel suo intento. Intanto, ci pensa la Lega, in Italia, a fare le sue veci.
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