Televisione
16 settembre, 2025Microfoni non funzionanti, entusiasmo mal riposto, e più che un budget una paghetta per il ritorno in Rai del concorso
Quando il diavolo si mette a produrre pentole coperchi e palinsesti diventa un guaio. Così nella stessa giornata in cui Anna Falchi decide di buttare alle ortiche i freni della dignità e si spertica in un elogio del catcalling in diretta a "La volta buona", perché poi «non dobbiamo lamentarci che non esistono più i maschi veri», in un altro iperuranio con la bandiera di San Marino e amaramente in diretta su Rai Play, viene eletta la più bella d’Italia sotto un fischio costante, ma degli amplificatori mal funzionanti.
L'aveva voluta con tutte le sue forze Patrizia Mirigliani, e dopo anni di combattimenti ha trovato in Rai una porta aperta, anche se di servizio, un po' nascosta, e più che un budget una paghetta.
Una versione Corrida post adolescenziale degna della festa delle cantine, per nominare alla fine Katia Buchicchio dalla Basilicata. A lei, reginetta fuori sinc, odontoiatra con l’apparecchio ai denti e dotata di scivolate linguistiche sotto la corona, viene tolta anche la sorpresa, perché il suo nome è spoilerato sullo schermo un po’ prima dell’annuncio finale. Ma si sa, è il bello si fa per dire della diretta. Soprattutto quando di pensa che per mandare in onda un programma già di per sé discutibile sia sufficiente posizionare dei microfoni. Che poi siano anche accesi mentre le ragazze parlano forse è chiedere troppo.
Donne mute per gli spettatori, perché il fonico è al bar, ma torna in tempo per parlare durante la pubblicità: «Pubblico sedutooo» si sente, ma pazienza, è sempre il bello della diretta. Durante la quale le giovani aspiranti al trono si devono presentare alla giuria competente composta anche da Rossella Erra, la voce del popolo di “Ballando” (e già farebbe ridere così) e Alba Parietti, che a un certo punto della trasmissione chiede di poterle guardare in faccia perché non è riuscita a vederle se non di profilo, da lontano.
Le concorrenti si muovono, raccontano cose, ridono delle loro battute tanto si sentono a tratti e alla fine della maratona di esibizione parlano, ma a questo punto hanno il fiatone e anche questo non aiuta. Intanto la gioia sprizza dai pori della conduzione, di Nunzia De Girolamo che a furia di intervistare i suoi “Maschi” è contenta oltremodo, e si bilancia tra un “bravissima” e un “bellissima”. Il terzo aggettivo non le viene, ma per onestà non sarebbe stato facile per nessuno.
D’altronde la presidente Francesca Pascale l’aveva detto alla vigilia: «Condivido con Patrizia Mirigliani la convinzione che sia arrivato il momento di pensare a un concorso che non si limiti a valorizzare ciò che si vede» per cui il resto viene rimandato all’immaginazione altrui.
Ma tutte le cose di pregio purtroppo hanno una fine, e mentre su Canale 5 si inquadra per dodici minuti una sedia di velluto in un cross over distopico tra due programmi mariani, dove un fidanzato di "Temptation Island" deve decidere se diventare un aspirante fidanzato di "Uomini e donne", il trono di Miss Italia viene occupato per chiudere la serata in bellezza, da una ragazza che ama il ricamo. Al taglia e cuci ci si penserà poi, tanto Miss Italia finisce qui.
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