Il liceo del made in Italy ha fatto flop. Era prevedibile, visto che gli studenti si sarebbero dovuti iscrivere senza sapere niente del programma di studi. Unica informazione fornita: le materie affrontate nel primo biennio sarebbero state quasi identiche a quelle del liceo di Scienze umane, indirizzo socio-economico. Tutto qui, nessun accenno a quelle discipline specifiche, legate a settori più volte definiti strategici per lo sviluppo del Paese dai rappresentati di Governo, come l’enogastronomia, il design, a moda o l’industria aerospaziale. Materie di cui il ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso aveva parlato proprio per annunciare la campagna di lancio del nuovo percorso di studi, a pochi giorni dall’apertura delle iscrizioni alle scuole superiori, lo scorso 18 febbraio.
Tre giorni fa, il 10 febbraio, le iscrizioni per l’anno 2024/2025 si sono chiuse. E i dati parlano chiaro: sono solo 375 gli studenti che hanno scelto di accedere al nuovo Liceo in tutta Italia, lo 0,08 per cento di tutti quelli che si sono iscritti alle superiori. E sono state appena 92 le scuole che hanno voluto attivare il percorso.
Un fallimento secondo Flc Cgil: «Dopo la bocciatura dei collegi dei docenti arriva anche quella delle famiglie. I dati delle iscrizioni sono inequivocabili. Non aver cercato una reale condivisione con chi la scuola la vive è stato un errore. A questo punto il Governo si fermi, non si fanno le riforme contro il personale e contro gli studenti», ha scritto in una nota il sindacato della scuola. Non è d’accordo il ministro Urso. Per cui 375 iscritti sono, invece, un buon risultato: «Si tratta di un percorso scolastico innovativo e strettamente orientato al mondo produttivo che nel prossimo "anno pilota", potrà ulteriormente migliorare».
Anche i numeri ottenuti dalla nuova sperimentazione tanto voluta da Valditara, la “filiera formativa tecnologico-professionale” che restringe le scuole superiori in 4 anni fanno riflettere. Lanciata in fretta e furia, dovrebbe servire per accrescere il raccordo del mondo dell’istruzione con quello del lavoro, del territorio e con quello della formazione post diploma. Ma, forse anche in questo caso a causa della mancanza di informazioni sul programma di studio, per il prossimo anno gli iscritti saranno solo 1.669 in tutto il Paese: un risultato andato oltre le aspettative secondo il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara che si dice «grato alle scuole che si sono candidate e alle famiglie che ci hanno creduto». Come se decidere a che tipo di formazione accedere fosse una scelta da basare sulla fiducia invece che di ragionamento.