Il leader pentastellato commenta il risultato elettorale scegliendo toni rassicuranti e una buona dose di autoironia, smentendo l'abbandono del campo: "Siamo la prima forza di opposizione, faremo opposizione sempre di più"
E' un
Beppe Grillo che non ti aspetti quello che commenta il risultato delle elezioni europee: tranquillo, diretto, autoironico, persino paterno nei toni e nelle parole.
Il leader del
Movimento 5 Stelle non ci gira attorno, non prova ad addolcire la pillola della batosta elettorale. E anzi, proprio con una pillola contro l'acidità di stomaco decide di sdrammatizzare quanto successo. Rievoca anche l'hashtag usato come sfottò #vinciamopoi, scherza sulla possibilità che Casaleggio vada in analisi. Non si nasconde.
E nello stesso messaggio con cui parla della sconfitta, un video di pochi minuti consegnato al blog, cerca di rinsaldare le fila del Movimento, di rassicurare i delusi, di smentire possibili voci di abbandono del campo. Chiede tempo alla base: la rivoluzione arriverà, è più lenta del previsto ma arriverà.
[[ge:rep-locali:espresso:285497427]]"Adesso ci state prendendo in giro. Vi capisco. Mettete proprio il coltello nella piaga. Abbiamo perso. Non è una sconfitta, siamo andati oltre la sconfitta. #vinciamopoi, sì #VinciamoPoi. Abbiamo il tempo dalla nostra, è ancora presto", spiega Grillo, "Io sarei anche ottimista, quindi: non scoraggiatevi. Vedo messaggi: "
cosa facciamo? andiamo avanti?", certo che andiamo avanti. Siamo la prima forza di opposizione, faremo opposizione sempre di più, sempre meglio e cercheremo di rallentare il dissanguamento, lo spolpamento di questo Paese, che ci sarà".
Grillo si spinge oltre e, come in passato, riversa le colpe del risultato sull'elettorato e sui "pensionati". "Quest'Italia è formata da generazioni di pensionati che forse non hanno voglia di cambiare, di pensare un po' ai loro nipoti, ai loro figli, ma preferiscono stare così", spiega Grillo.
Nessuna autocritica, nessuno spazio per i ripensamenti. Solo un piccolo spiraglio tra le righe: "Ora Casaleggio è in analisi per capire perché si è messo il cappellino e poi tutti insieme vedremo che cosa fare". Il duo di fondatori dei 5 Stelle resta insomma al comando e le dichiarazioni su un possibile abbandono in caso di sconfitta vengono dimenticate.
Ed è in quel "tutti insieme vedremo cosa fare" che si può leggere la necessità di rivedere le strategie usate fino ad oggi. Ma è un appuntamento futuro, perché adesso c'è una base da rassicurare. Una base che per la prima volta ha davvero provato la sconfitta, e non su base locale. C'è un Movimento da puntellare: nei prossimi mesi si gioca il futuro politico dei grillini.