I movimenti di estrema destra si organizzano su Telegram per "mettere a disposizione" la loro esperienza nelle manifestazioni di piazza organizzate dalle categorie piegate dalla crisi Covid. Una strategia ben nota per ottenere visibilità e allargare il bacino di consenso

Cala il coprifuoco su Milano: è l’azione anti Covid chiesta dal governatore Attilio Fontana, mentre in tutta la Lombardia torna la paura. Lockdown, restrizioni, ordinanze. Alla crescita dei contagi affiancano, inevitabilmente, le decisioni drastiche, difficili.

Ma c’è un secondo fronte che preoccupa sempre di più. La crisi economica e il crollo - anche questo spesso esponenziale - del lavoro e del reddito, con proteste e tensioni dietro l’angolo. Ed è in questo cuneo che sta tentando di infilarsi l’estrema destra, pronta ad utilizzare la tensione sociale nata con il Covid per conquistare la piazza, la visibilità mediatica e il consenso. “Ora che le manifestazioni autorizzate saranno probabilmente vietate, Il Movimento Nazionale mette a disposizione di tutta la popolazione lombarda la sua esperienza militante”, scrive su Telegram “La rete dei patrioti”, movimento di estrema destra nato da alcuni fuoriusciti di Forza nuova in pieno lockdown. Assicurano che la loro organizzazione “garantirà la sua presenza a tutte le proteste e i flash mob organizzati da commercianti, imprenditori, baristi e ristoratori che stanno vedendo distrutto il lavoro di una vita”. In altre parole, se il gioco diventa duro, ci siamo noi che di “militanza” ce ne intendiamo. Il post su Telegram è accompagnato da una locandina che promette “Non vi lasceremo soli”. Per poi concludere con “è l’ora dei patrioti”. Muscoli che si scaldano, piazze che riportano al Boia chi molla.

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La “Rete dei patrioti” è nata qualche mese fa, raggruppando diversi movimenti e circoli locali, ispirati all’identitarismo, l’ideologia nata con la “Nouvelle droite” francese, oggi base di pensiero dei network di estrema destra europei. Al momento ventinove sigle hanno aderito, con una forte presenza della Lombardia e del Veneto. Il sud è presente con la Campania, la Puglia, la Sicilia e la Calabria. Il loro manifesto è diviso in otto punti: dalla creazione dello “Stato nuovo”, fino alle “Forze armate, baluardo della Patria e dell’interesse nazionale”. Titoli in pieno stile anni ’70. Il legame diretto con l’esperienza neo-fascista degli anni di piombo è diventato evidente la scorsa estate, quando il nuovo movimento ha organizzato le manifestazioni “per la verità” il 2 agosto, anniversario della strage di Bologna. In diverse piazze italiane i militanti si sono presentati insieme ai più noti esponenti del mondo neofascista con lo slogan “Nessuno di noi era a Bologna”. A Roma parteciparono, tra gli altri, Luigi Ciarvardini, condannato in via definitiva per la strage di quaranta anni fa, insieme ad Andrea Insabato, condannato per la bomba al manifesto, e a Mario Merlino, figura chiave del neofascismo italiano ed europeo. Lo stesso Ciavardini è stato poi invitato al “campo zero”, meeting della “Rete dei patrioti” che si è svolto lo scorso luglio a Solarolo, in provincia di Ravenna.

A Roma, dove Forza nuova continua a mantenere una presenza visibile, l’estrema destra da mesi sta tentando di porsi a capo del movimento no-mask. Particolarmente attivo è Giuliano Castellino, vice presidente dell’organizzazione, presente a tutte le manifestazioni organizzate dai negazionisti, condannato a cinque anni e mezzo per l’aggressione ai cronisti dell’Espresso. Già in piena pandemia aveva tentato insieme ad una decina di militanti di Forza nuova di forzare il divieto di movimento, presentandosi a piazza Santa Maria Maggiore, dove è stato fermato dalla Digos. Dopo la fine del lockdown Castellino ha partecipato alla manifestazione delle tifoserie a Roma, al circo Massimo, finite con una carica contro i giornalisti e duri scontri con la Polizia. Il 5 settembre, in piazza Bocca della Verità, si è presentato con la nuova veste no-mask, per poi replicare fino all’evento flop di piazza San Giovanni. Evitando, sempre, di presentarsi come Forza nuova, pronto ad usare sigle usa e getta. Una sua specialità da sempre.

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Già nei prossimi giorni le piazza rischiano di diventare calde. Il braccio destro di Roberto Fiore ha annunciato la partecipazione alla manifestazione del prossimo 22 ottobre, a piazza del Popolo, organizzata da un gruppo di gestori di sale da ballo. E per far capire chi comanda la piazza, Castellino ha usato parole chiare nei confronti delle tante facce del movimento no-mask: “Abbiamo nonne senza nipoti, guerriglieri senza guerrieri, scissionisti che vogliono scippare un gilet e "nostalgici degli opposti estremismi" trincerati dietro il peggiore antifascismo targato Soros, Gates e Dem!”, si legge in una sua dichiarazione pubblicata dal blog specializzato in estrema destra Fascinazione. Per poi aggiungere: "Questi "caporali senza esercito" devono capire che stavolta due calci nel sedere non glieli leva nessuno”. Sempre Forza nuova - sul sito Italia mensile, diretto dallo stesso Castellino - ha annunciato altre due manifestazioni a Milano, per il 31 ottobre e il 1 novembre. Nel comunicato riappaiono gli slogan di Forza nuova, ripetuti come un mantra da marzo scorso: “Contro la dittatura sanitaria e tecnocratica, contro la tirannia globalista e il terrorismo mediatico”.