Zero voti a Ventotene per il primo, penultima posizione a Palermo per la seconda. I due politici che riempiono i palinsesti non conquistano le urne. Dimostrando i limiti della politica fatta in questo modo

Fare peggio di così era difficile. Nonostante un’esposizione mediatica da record, per Mario Adinolfi del Popolo della Famiglia e Francesca Donato, queste amministrative sono state un flop di dimensioni difficilmente prevedibili.

 

Adinolfi, candidato sindaco nell'isola di Ventotene con l’obiettivo di porre l’attenzione sulla necessità di ripopolare il comune, non ha incassato neanche un voto venendo sorpassato persino dal candidato del Partito Gay che ha invece totalizzato una preferenza. Oltre il danno, la beffa. "A Ventotene non mi ha votato manco il mio cane” - ha ironizzato Adinolfi sul proprio profilo Facebook, lamentandosi poi (incredibilmente) per la scarsa copertura mediatica ricevuta dalla sua candidatura: "Ho tentato un’avventura romantica contro la logica del controllo paramafioso del voto tipico un piccolo centro meridionale e ho perso. Mai avuto una riga in campagna elettorale da La7, Fatto Quotidiano, Messaggero, Repubblica: in mezz’ora adesso tutti a fare lo stesso articolo e a chiedermi interviste”. Talmente oscurato dai media che, solo nei giorni precedenti alle elezioni, risulta essere stato ospite di Mattino 5 su Canale 5, Zona Bianca su Rete 4 oltre ad aver aperto una rubrica sul canale ByoBlu vicino al mondo no vax e principale canale di informazione alternativa.

 

Adinolfi, leader del Movimento ultracattolico Pdf, da anni sostiene di aver costruito un partito radicato sul territorio e di fatto degno di essere definito "quarto polo" della politica. Anche a questa tornata però, i risultati raccontano percentuali piuttosto marginali un po' in tutti i comuni, di solito tra lo 0 virgola e i 2-3 punti.

 

Aveva attirato non poche attenzioni anche la candidatura dell'eurodeputata ex leghista Francesca Donato a sindaco di Palermo. Antieuropeista con seggio a Bruxelles, voce tra le più note del movimento no vax, contro le sanzioni alla Russia e "dubbiosa" sulla strage di Bucha, Donato aveva ottenuto l'appoggio anche dei comunisti di Rizzo e dell'ex pm Ingroia e i pesanti endorsement di "vip" come Heather Parisi e Alessandro Meluzzi. La sua corsa si è però fermata a poco più di seimila voti, con appena il 3 percento delle preferenze e un quinto posto su sei per la corsa alla fascia, superata anche dalla candidata di Potere al Popolo.

 

Le urla e le litigate in favore di telecamera, che pure hanno costituito una parte rilevante delle rispettive carriere politiche, stavolta non hanno premiato. I "mostri" da talk show - dal latino monstrum «prodigio, portento», come spiega la Treccani e che usiamo rigorosamente tra virgolette, si scontrano con la realtà. E si preparano a nuove stagioni di litigate e ospitate su ogni canale. Fino al prossimo "mostro".