Coltivazioni antiche, accostamenti d’avanguardia. I terreni di tradizione greco-romana rivelano sapori sorprendenti

Nonostante la viticoltura campana viva da decenni una fase di rinomanza, è necessario ammettere che il Sannio ha avuto un’evoluzione più travagliata, almeno per quanto riguarda l’accesso al grande pubblico. E dire che la produzione del vino, nel beneventano, è attestata da millenni, lo confermano sia le tracce storiche che la vena, sempre brillante, delle creazioni locali. Per secoli risorsa economica principale, qui fare vino significa dedicarsi a quei vitigni della tradizione come l’Aglianico, sopra tutti, oltre a Falanghina, Greco e Fiano, che rappresentano l’inestimabile lascito della tradizione greca a quella italica.

 

Un emblema della valorizzazione del mondo agricolo è proprio La Fortezza di Torrecuso, realtà che si deve agli sforzi di Enzo Rillo, affermato imprenditore tessile che, ricongiungendosi alle radici familiari, decide di investire nel suo territorio d’origine. Siamo nel Parco Regionale del Taburno Camposauro, areale tra i maggiormente vocati (e vitati) della Regione. Culla dell’Aglianico e della Falanghina del Taburno, l’azienda voluta da Rillo è interprete di rilievo, grazie anche alla proprietà di alcune vigne vecchie di settant’anni, con il chiaro intento di offrire un percorso eno-sensoriale di valorizzazione del territorio, fatto anche, perché no, di assemblaggi autoctoni, veri SuperSannio, che enfatizzano la vocazione del Taburno esprimendo legittime ambizioni. Due vini su tutti, il primo è il VSQ Pas Dosé Metodo Classico Tremièn Millesimato, Aglianico vinificato in bianco, con Fiano e Falanghina, richiama al naso note di lime e mela verde, tocchi floreali di biancospino, poi salvia. Al palato è succoso-sapido e chiude su note officinali. Il Vino Rosso Bareglià nasce invece da tre vitigni della tradizione sannita, Aglianico, Piedirosso e Camaiola, proposti in tre lavorazioni differenti, al naso rivela profumi di susina selvatica, tocchi balsamici di menta, rabarbaro e pepe bianco. Al gusto è succoso-sapido, dotato di grande lunghezza.

 

 

LA FORTEZZA

PUNTEGGIO: 95+/100 - Prezzo: €
Forse il vitigno che più di tutti esprime simbiosi con la sua terra d’origine, che torna in una lettura di grande autenticità e perfetti equilibri. Naso con note di susina rossa, tocchi di peonia, pepe nero in grani e sentori di china sul finale. Alla beva salmastro-sapido, con ritorno fruttato-speziato e bellissima persistenza. Ideale l’abbinamento, anche in periodo post-pasquale, con un classicone sannita come gli ammugliatielli.

 

LA FORTEZZA SOCIETÀ AGRICOLA
Località Tora II, 20
82030 Torrecuso (BN)
Tel. 0824 886155
info@lafortezzasrl.it