L’apertura sui migranti del tedesco Scholz, la possibilità dell’invio di truppe Nato in Ucraina, aerei cinesi su Taiwan, lo stop ai cinesi in Pirelli. I fatti da conoscere

Migranti: Scholz: «Non possiamo lasciare sola l’Italia»
«Le relazioni tra Italia e Germania sono strette, basate sulla fiducia e molto solide. E questo vale anche per la cooperazione con il governo italiano». Così il cancelliere tedesco Olaf Scholz in un’intervista al Corriere della Sera. Rispetto ai finanziamenti per gli investimenti industriali afferma «le decisioni del governo tedesco rientrano nel quadro di ciò che altri Paesi dell'Ue fanno per la competitività della loro industria. Siamo d'accordo sulla necessità di rendere la legislazione europea sugli aiuti statali ancora più agile e flessibile nel tempo». Parlando delle regole di bilancio e la riforma del Patto di stabilità, Scholz afferma che è necessaria «stabilità fiscale, regole chiare rispettate e un quadro comune trasparente. Non si tratta di condurre espressamente singoli Stati in una crisi di austerità». In tema di migrazioni il cancelliere spiega: «Non possiamo lasciare l'Italia e gli altri Paesi da soli, ma dobbiamo adottare un approccio di solidarietà e responsabilità. La Germania da parte sua è particolarmente colpita dall'immigrazione secondaria». Sul voto a maggioranza in Ue, Scholz afferma: «Un'Ue allargata deve essere riformata. Abbiamo bisogno di più decisioni a maggioranza qualificata in politica estera e fiscale. Non è l'unanimità in tutte le decisioni a creare la massima legittimità democratica possibile». Sulla guerra: «Dobbiamo prepararci a dover aiutare l'Ucraina ancora a lungo. Per ora si tratta di fare di tutto per aiutarla a difendersi. In una situazione di dopoguerra, l'Ucraina avrà bisogno di impegni concreti e affidabili da parte di partner e alleati per aumentare la propria sicurezza. Siamo determinati a sostenerla nel percorso d'ingresso all'Ue». Sui rapporti con la Cina «si tratta di ridurre i rischi derivanti da dipendenze unilaterali. Non ci sarà quindi alcun decoupling. Al contrario, è nell'interesse di tutti noi che anche l'economia cinese continui a crescere e il benessere dei suoi cittadini possa svilupparsi. Tuttavia dobbiamo essere più attenti a garantire che le nostre relazioni si svolgano nel quadro dell'ordine globale».

 

Ucraina, Rassmussen: “Alcuni paesi Nato potrebbero inviare truppe”
«Un gruppo di paesi della Nato potrebbe voler inviare truppe in Ucraina se gli stati membri, inclusi gli Stati Uniti, non forniranno a Kiev reali garanzie di sicurezza al vertice dell'alleanza a Vilnius». Lo ha detto in un'intervista al Guardian l'ex segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen. Se l'Ucraina «non ottiene nulla a Vilnius», ha sottolineato, allora i paesi baltici e la Polonia potrebbero riunire una «coalizione dei volenterosi» per inviare truppe per aiutare Kiev.

 

Taiwan denuncia incursione di 37 aerei militari cinesi
Le autorità di Taiwan hanno segnalato che oggi 37 aerei militari cinesi sono stati avvistati in volo nella zona di identificazione di difesa aerea (Adiz) dell'isola. Taipei ha attivato i suoi sistemi di difesa aerea. Il ministero della Difesa, in particolare, ha affermato che alle 5 del mattino, ora locale, ha rilevato 37 aerei militari cinesi, inclusi caccia J-11 e J-16 e bombardieri H-6 con capacità nucleare, nell'angolo di sud-ovest della sua zona di identificazione di difesa aerea.

 

Trump verso l’incriminazione
I pubblici ministeri federali hanno notificato all'ex presidente americano Donald Trump che è l'obiettivo di un'indagine penale. Secondo la ricostruzione dei media americani, la notifica è il segno che il procuratore speciale Jack Smith, che sta indagando sulle carte classificate portate dal tycoon nella sua residenza a Mar-a-Lago, è in procinto di incriminare Trump. Il team legale di Trump ha incontrato lunedì i funzionari del Dipartimento di Giustizia, tra cui Smith, presentando le accuse di cattiva condotta da parte dei pubblici ministeri.

 

Il Governo prepara restrizioni su cinesi in Pirelli
Il governo sta preparando restrizioni nei confronti della cinese Sinochem, primo azionista di Pirelli, tra cui limiti alla sua influenza sui ruoli aziendali e poteri di veto per gli investitori italiani, scrive Bloomberg. Tra le restrizioni in esame - prosegue Bloomberg - ci sarebbero poteri di veto che impediscano a Sinochem di prendere decisioni chiave, benché abbia la maggioranza, ed escludano il socio cinese dalle nomine e dalle tecnologie strategiche.

 

Usa-Canada: incendi boschivi, Biden offre aiuto a Trudeau
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha intrattenuto un colloquio telefonico con il primo ministro del Canada, Justin Trudeau, per discutere la crisi causata nei due Paesi dalle centinaia di incendi boschivi divampati nel Canada orientale. Biden ha offerto il sostegno dello Stato federale Usa per combattere i roghi, che hanno fatto precipitare la qualità dell'aria non solo in Canada, ma in vaste aree degli Stati Uniti nord-orientali. Il presidente Usa ha dato ordine di mobilitare «tutti i velivoli antincendio federali per assistere le operazioni di soppressione degli incendi che stanno arredando danno alle comunità canadesi e statunitensi», secondo una nota diffusa dalla Casa Bianca a margine del colloquio. Secondo la Casa Bianca, gli Stati Uniti hanno già mobilitato sinora circa 600 vigili del fuoco e altro personale di supporto per assistere il Canada nella lotta agli incendi. Centinaia quelli divampati nelle foreste del Canada orientale hanno causato questa settimana una densa coltre di fumo che si è spinta sino agli Stati Uniti settentrionali, arrivando persino ad oscurare il cielo sulle città di Filadelfia e di New York. L'inquinamento generato dagli incendi ha innescato allerte in 18 Stati Usa, inclusi Minnesota, Massachusetts, New York e Vermont. Nella provincia canadese dell'Ontario una spessa nube di cenere ha avviluppato Ottawa e Toronto, e le autorità hanno messo in guardia i cittadini per i rischi legati al forte peggioramento della qualita' dell'aria. Il Canada fronteggia ogni anno una "stagione degli incendi boschivi», ma secondo l'agenzia spaziale statunitense Nasa la stagione di quest'anno è più violenta dell'ordinario, e la scorsa settimana centinaia di roghi, innescati in alcuni casi da fulmini, sono «cresciuti in maniera incontrollata».

 

Giuliano Amato: «Meloni rompa con Orban»
La destra italiana non può esercitare un ruolo di primo piano in Europa restando al fianco del premier ungherese Viktor Orban. È quanto affermato dal presidente emerito della Corte costituzionale, Giuliano Amato, in un'intervista a "Repubblica". «La destra italiana è in mezzo a una contraddizione. Da un lato assistiamo a una deriva che e' figlia della sua storia, precedente all'esperienza di governo: l’alleanza con Orban ne è la prova più evidente. Dall'altro lato è in atto una controtendenza moderata che spinge la stessa destra ad avere un ruolo di primo piano nell'Unione europea. Ma un ruolo di primo piano non lo eserciti stando al fianco di Orban. Sarebbe una politica suicida. Il premier che non vuole popoli di razza mista non vale la Francia o la Germania, suvvia», ha affermato Amato. «Noi abbiamo bisogno dell'Europa. E l'Europa nutre ancora diffidenza nei nostri confronti. Converrà alla Meloni schierarsi con Orban o piuttosto mettere al riparo la nostra economia? Senza contare che con la scomparsa di Berlusconi dalla scena pubblica s'apre, per chi ne ha il coraggio in questa destra, la porta per il centro politico. Potrebbe essere una considerevole tentazione andare a occuparlo», ha aggiunto l'ex presidente del Consiglio.