Le specie importate in Italia per errore rubano spazio agli animali autoctoni e minacciano la biodiversità. Combatterle è complicato. Ed eradicarle è disumano

Ogni amico bestiale è amico quando si trova nel suo habitat naturale. Quando l’uomo ci mette lo zampino, l’amico bestiale diventa un nemico bestiale. È quello che succede in Italia per quattro specie che sono state importate e rilasciate in natura, e che stanno complicando la vita a piante e animali autoctoni con la conseguente distruzione della biodiversità. La natura sa perfettamente mantenere l’equilibrio tra cielo e terra, ma quando questo equilibrio viene disturbato da un fattore esterno, allora bisogna correre ai ripari. 

 

Le quattro specie ricercate vive o morte sono lo scoiattolo grigio, il procione, l’ibis sacro e l’oca egiziana. La loro colpa? Essere stati catapultati in un ambiente che non è il loro. Lo scoiattolo grigio è originario del Nord America, lo avrete di certo visto nei parchi di Londra e NY: nell’Ottocento sono stati introdotti in Inghilterra, Irlanda e Italia. Non solo provoca danni alla corteccia degli alberi che così sono più esposti alle malattie, ma è portatore di un virus che uccide i nostri scoiattolini rossi. 

 

Il procione è quel simpatico e delizioso animaletto detto anche orsetto lavatore. Ve lo ricordate nel cartone animato di Candy Candy? Divora tutto, anche uova e piccoli animali. Per vedere l’oca egiziana basta andare a Firenze sul Ponte Vecchio dove ce ne sono molte che sguazzano tranquillamente nell’Arno. Sono piuttosto aggressive e scacciano le popolazioni autoctone. Infine l’ibis sacro, alto oltre un metro, uccide i piccoli di altre specie, si nutre di qualsiasi cosa compresi i rifiuti. 

 

Per mettere una toppa ai danni provocati da animali erroneamente rilasciati dall’uomo, c’è il regolamento Eu 1143/2014. L’Italia, con un ritardo di circa un decennio, ha preso provvedimenti. Purtroppo nei documenti appare il verbo eradicare, cioè sterminare. Ogni animale deve stare nel suo ambiente, metterci le mani porta a questo.