Il piano di Netanyahu per il dopo Hamas a Gaza. I lati oscuri della morte di Navalny dopo una settimana. I soldi Ue alla Mauritania per alleggerire i flussi migratori. Gli scontri fra tribù in Papua Nuova Guinea. Ecco i fatti della settimana

Usa, di nuovo sulla luna
«Che trionfo, Odysseus ha conquistato la Luna. Questa impresa è un gigantesco passo avanti per tutta l’umanità». Così Bill Nelson, amministratore della Nasa, ha salutato il ritorno di un veicolo spaziale americano sulla luna. Dopo più di 50 anni dall’ultima missione Apollo 17, nel 1972. «La nostra attrezzatura è sulla superficie della Luna e stiamo trasmettendo, quindi congratulazioni al team», ha aggiunto Tim Crain, il direttore della missione di Intuitive Machines, nella notte tra giovedì e venerdì dopo l’atterraggio vicino al polo sud della luna del veicolo spaziale Odysseus costruito e pilotato dalla società texana Intuitive Machines.

 

 

Israele, Netanyahu svela il piano per Gaza
Come riporta Financial Times, 140 giorni dopo l'inizio della guerra tra Israele e Hamas, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha svelato il suo piano per il dopo guerra nella Striscia: "I principi del giorno dopo Hamas”. Il piano non menziona l’Autorità palestinese e divide il futuro di Gaza in più fasi, breve, medio e lungo termine. Dal testo risulta chiaro che Israele continuerà il suo blocco del territorio, che vuole rimanere coinvolto nelle questioni civili, da come opera la polizia locale a ciò che fanno le scuole e le moschee. E che intende costruire una “zona di sicurezza” lungo tutto il confine della Striscia.

Il Piano di Netanyahu che rifiuta ogni accordo internazionale sul riconoscimento di uno Stato Palestinese, arriva mentre i i bombardamenti delle IDF stanno rendendo Gaza inabitabile: i morti sono certamente più 29 mila anche se impossibile avere stime precise. Le stragi di civili sono continue, il sistema sanitario è inutilizzabile, è impossibile consegnare gli aiuti alla popolazione. Israele minaccia la distruzione anche di Rafah, l’ultimo centro urbano rimasto, in cui è rifugiata la maggior parte degli abitanti della Striscia.

 

Russia, una settimana dopo la morte di Navalny
A una settimana dalla morte del principale oppositore del presidente Russo Vladimir Putin, Alexei Navalny, all’interno di un carcere di massima sicurezza in Siberia dove era detenuto, i lati oscuri che riguardano il suo decesso sono ancora tantissimi.  Giovedì 22 febbraio, la madre, Lyudmila Navalnaya, ha fatto sapere che le autorità le hanno finalmente mostrato il corpo del figlio ma l’avrebbero anche costretta a firmare un documento in cui si certificano le cause naturali della morte di Navalny e obbligata a accettare una sepoltura segreta. "Per legge, dopo avrebbero dovuto consegnarmi il corpo di Alexey, ma non l'hanno fatto", ha detto Lyudmila nel video pubblicato sul canale YouTube di Navalny Live: «Vogliono che il funerale si svolga in segreto senza una cerimonia commemorativa. Vogliono portarmi in una fossa appena scavata ai margini di un cimitero. Non ero d’accordo».

 

Mauritania, soldi Ue per tenere i migranti
Diminuisce la sicurezza nel Sahel, aumentano i migranti che arrivano in Mauritania per raggiungere l’Europa. Nel solo mese di gennaio sono sbarcate più di 6 mila persone sulle isole Canarie, nell’83 per cento dei casi partite proprio dalla Mauritania. Così l’Ue ha annunciato l’invio di 210 milioni di euro al Paese. Con l’obiettivo di intensificare i controlli e la gestione delle centinaia di migliaia di rifugiati che ci vivono. E per frenare i flussi di migranti irregolari in crescita.

 

India, agricoltori in protesta verso Nuova Delhi
Anche in India gli agricoltori si ribellano. Ma la loro protesta è iniziata nel 2020, quando circa 250 milioni di manifestanti si sono riuniti per contrastare l’approvazione di tre leggi sull’agricoltura considerate «anti-contadine». Negli ultimi mesi gli animi si sono riaccesi: la settimana scorsa, la polizia indiana ha usato i gas lacrimogeni per cercare di disperdere migliaia di agricoltori in marcia su Nuova Delhi per chiedere un prezzo minimo per i prodotti agricoli, dopo il fallimento dei colloqui con il governo federale.

 

Ue,  Von der Leyen si ricandida
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, 65 anni, ha annunciato l’intenzione di candidarsi per un secondo mandato per le elezioni europee del 6 -9 giugno. Ora dovrà essere formalmente nominata come candidata principale al congresso annuale del Partito popolare europeo in Romania, che si terrà all’inizio di marzo. «Se sarò la prossima presidente istituirò un commissario per la Difesa. Penso sia ragionevole», ha detto von der Leyen per sottolineare l’importanza del tema della difesa, che l’Europa deve affrontare.

 

Papua Nuova Guinea, troppi morti per gli scontri tra tribù
I clan sul territorio si combattono da secoli. Ma l’aumento della popolazione, che è più che raddoppiata dal 1980, e la facilità con cui si reperiscono le armi automatiche rendono sempre più frequenti violenze tra le tribù. Durante l’ultimo massacro che sarebbe avvenuto vicino alla città di Wabag, 600 chilometri a Nord-Ovest della capitale Port Moresby, nella regione delle Terre Alte, ci sono stati 64 morti. Secondo la polizia locale, che lamenta di non avere risorse necessarie per contrastare la violenza, gli uomini sarebbero stati vittime di un’imboscata.

 

Uruguay, Gang & Cocaina
Come riporta Reuters, il porto di Montevideo, il principale dell’Uruguay, sedici anni fa ha ricevuto due scanner per rilevare la droga e altri carichi sospetti a bordo delle navi, ma uno dei due è caduto in mare. Da allora, le spedizioni di cocaina verso l’Europa sono cresciute, causando un aumento della violenza tra le bande e minando la reputazione del Paese. Che così ha chiesto aiuto alla Dea, l’agenzia federale antidroga statunitense.

 

Corea del Sud, medici privilegiati
Interventi chirurgici rimandati e ospedali che hanno dovuto respingere i pazienti. È successo in Corea del Sud dopo che il 20 febbraio più di 1.600 medici hanno scioperato contro il piano del governo per introdurre nel sistema professionisti più qualificati. Il Paese presenta gravi carenze di personale sanitario, soprattutto nelle aree remote, e un sistema sanitario altamente privatizzato. Ma i medici, tra i meglio pagati al mondo, si oppongono alla prospettiva di una maggiore concorrenza.