Accade all'estero
In Grecia gli studenti bloccano le strade per protestare contro le università private. Le notizie dal mondo
Un anno dopo il terremoto in Siria e Turchia ancora 700 mila sfollati. Trump perde l’immunità ma resta in corsa per le presidenziali, per ora. Israele attacca Rafah, Zelensky nomina il nuovo capo delle forze armate. In Francia i Suv sono nel mirino. Ecco i fatti della settimana
Grecia, la protesta contro l’università privata
Il ministro dell'Istruzione greco Kyriakos Pierrakakis ha presentato in conferenza stampa il disegno di legge che autorizza l'istituzione di università private nel Paese. Il parlamento dovrebbe votare la proposta entro il mese. Così migliaia di manifestanti si riuniscono ogni settimana nel centro di Atene per protestare contro il piano del governo di centrodestra, lo scorso giovedì erano più di 15 mila. «Giù le mani dall’istruzione» o «I loro profitti o la nostra istruzione», sono gli slogan più gridati. Per i manifestanti la riforma svaluterà i titoli delle università pubbliche ed escluderà dal sistema privato chi non potrà permetterselo. Così, oltre alle manifestazioni, l’occupazione di più della metà dei 24 atenei del Paese va avanti da giorni, bloccando le lezioni. Costringendo gli atenei a riprogrammare le sessioni d’esame.
Ucraina, arriva un nuovo capo dell’esercito
Alla fine è successo: dopo mesi di tensione, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rimosso il capo delle forze armate, Valery Zaluzhny, il “generale di ferro” per sostituirlo con il generale Oleksandr Syrskyi, 58 anni, finora a capo delle forze di terra. Che sotto la sua guida hanno ottenuto alcune delle più importanti vittorie militari da quando la Russia ha invaso il Paese. Zelensky ha spiegato che la strategia militare contro la Russia «deve cambiare e adattarsi. I compiti del 2022 sono diversi da quelli del 2024. Pertanto, tutti devono cambiare e adattarsi anche alle nuove realtà. Per vincere insieme».
Israele - Hamas, attacco a Rafah
Israele ha annunciato che intende espandere la lotta contro Hamas nella zona di Rafah, nel sud della Striscia, per trovare gli ultimi militanti di Hamas rimasti a Gaza. I raid nell'area al confine con l'Egitto sono già iniziati. Sebbene neppure gli Usa sostengano l’estensione delle operazioni. «Sarebbe un disastro», ha dichiarato il portavoce della Sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby. A Rafah infatti si trovano più di un milione di sfollati, arrivati dopo aver aver seguito gli ordini di evacuazione delle Idf.
La contestata intervista a Putin
La Russia combatterà per i propri interessi fino alla fine ma non ha alcun interesse a espandere la sua guerra in Ucraina ad altri paesi come Polonia e Lettonia. Così ha detto Vladimir Putin, durante la sua prima intervista con un giornalista americano dall’invasione dell’Ucraina, Tucker Carlson, realizzata a Mosca il 7 febbraio. Ha detto anche che i leader occidentali dovrebbero essersi resi conto che è impossibile infliggere una sconfitta strategica alla Russia: «Siamo pronti per il dialogo». Il presidente russo ha anche aperto alla possibilità di un accordo per la liberazione del giornalista americano Evan Gershkovich del Wall Street Journal, che è detenuto da quasi un anno ed è in attesa di processo con l’accusa di spionaggio.
Siria e Turchia, un anno dopo il terremoto
Due forti scosse di terremoto, nella notte fra il 5 e il 6 febbraio 2023, hanno causato oltre 57 mila vittime nelle regioni fra Turchia e Siria e milioni di sfollati. Un anno dopo, secondo Save the Children, oltre 761 mila persone, tra cui 205 mila bambini, sono ancora senza casa. E sia in Turchia sia in Siria i più piccoli lottano con l’ansia e altri problemi di salute mentale legati al trauma provocato dal sisma. Visitando le zone terremotate, Erdogan ha promesso che entro il 2024 sarà completata la costruzione di 200 mila nuove abitazioni.
Stati Uniti, Trump senza immunità
Donald Trump non gode dell’immunità e può essere perseguito per l’accusa di avere complottato per ribaltare le elezioni del 2020. Così, il 6 febbraio scorso, la Corte d’Appello federale ha respinto la richiesta d’immunità penale presentata dall’ex presidente Usa, aprendo la strada al processo a Washington per l’assalto a Capitol Hill. «La decisione è distruttiva per il Paese», ha commentato Trump che preannuncia un ulteriore ricorso alla Corte suprema. Nel frattempo, però, prosegue il suo cammino verso la nomination repubblicana per le presidenziali: ha vinto anche i caucus del Nevada.
Francia, i Suv nel mirino di Parigi
Domenica scorsa i parigini hanno approvato con il 54,55 per cento la proposta della sindaca Anne Hidalgo di triplicare i prezzi dei parcheggi per i Suv. Anche se l’affluenza è stata molto bassa (ha votato il 5,68 per cento degli elettori). Così il proprietario di un veicolo termico o ibrido plug-in di peso superiore a 1,6 tonnellate, o due tonnellate se si tratta di un veicolo elettrico, dovrà pagare 18 euro l’ora per parcheggiare nei quartieri centrali, 12 nei quartieri esterni, da settembre 2024. Una «scelta chiara» per una misura «buona per la nostra salute e il pianeta», ha commentato la sindaca.
Senegal, in crisi la democrazia
Dopo che l’attuale presidente del Senegal Macky Sall (in carica dal 2012) ha deciso di rinviare le elezioni che si sarebbero dovute svolgere il prossimo 25 febbraio, un’ondata di proteste è scoppiata in tutto il Paese. Centinaia di persone si sono radunante nelle piazze della capitale Dakar, accogliendo l’invito delle opposizioni a manifestare contro il rinvio. La polizia ha reagito sparando gas lacrimogeni sulla folla con l’obiettivo di disperderla. E arrestando decine di manifestanti. Secondo gli analisti, la democrazia senegalese sta andando in frantumi. «Il Senegal è stato a lungo considerato un modello di democrazia nella regione. Questa realtà è ora minacciata», scrive Human Rights Watch. La crisi fa temere al Senegal un ritorno ai giorni difficili del marzo 2021 e del giugno 2023, quando i disordini causarono decine di morti e centinaia di arresti.
Europa, ritiro della legge sui pesticidi
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato il ritiro della legge che mirava a dimezzare l’uso di pesticidi chimici entro il 2030. Uno dei principali motivi del contrasto con gli agricoltori che protestano da giorni in più Paesi Ue. E che la settimana scorsa hanno raggiunto Bruxelles. Von der Leyen ha chiarito che la questione della regolamentazione dei pesticidi rimarrà all’ordine del giorno e potrebbe essere oggetto di una «nuova proposta molto più ragionata».