"Soldi sporchi", frutto del lavoro di giornalisti e investigatori dell’associazione Re:Common e della disegnatrice esordiente Claudia Giuliani , racconta la storia vera di Dotun Oloko, un eroe borghese africano che rischia la vita per scoprire il risiko di giochi di potere che guida le danze nel Delta tra Africa
La letteratura disegnata sceglie strade sempre più accidentate e pericolose. Investiga, indaga, denuncia e si inoltra nei territori impervi degli intrighi internazionali. Il graphic novel della Round Robin
“Soldi sporchi”, in uscita a fine febbraio e di cui l’Espresso offre un’anticipazione, è frutto del lavoro sul campo di una squadra di giornalisti ed investigatori dell’associazione
“Re:Common” e della disegnatrice esordiente
Claudia Giuliani, attorno alla più grande operazione di riciclaggio di denaro mai portata a termine tra l’Europa e il Delta del Niger che ha coinvolto istituzioni europee, fondi privati, cooperazione internazionale e faccendieri senza scrupoli.
“Soldi sporchi” racconta la storia vera di
Dotun Oloko, un eroe borghese africano. Di quella borghesia del terzo mondo che fa fatica a ritagliarsi uno spazio in paesi divisi tra un pugno di ricchi e una popolazione allo stremo. È un imprenditore nigeriano che dopo essersi imbattuto in un caso di corruzione in cui è coinvolto l’ex governatore dello stato del Delta
James Ibori, da testimone decide di trasformarsi in detective. Si espone, denuncia, lancia allarmi, investiga. Viene spiato e i figli pedinati. La sua vita è in pericolo, ma non si arrende e arriva a contattare la parlamentare verde britannica Caroline Lucas.
[[ge:rep-locali:espresso:285145963]]La sua inchiesta arriva alla camera dei Comuni. James Ibori, braccato, è costretto a fuggire dalla Nigeria e viene arrestato a Dubai nel maggio 2010 dall’Interpol. Dieci i capi di imputazione a suo carico, tra cui truffa e riciclaggio di denaro. Viene condannato a 13 anni. Il Niger è il maggior esportatore di petrolio Nell’Africa sub-Sahariana, nell’Oil Rivers quotidianamente si estraggono più di due milioni di barili ma la popolazione sopravvive con meno di un dollaro al giorno. Mettendo a repentaglio la vita, Oloko decide di scoprire il risiko di corruzione, giochi di potere, denaro e violenza che guida le danze nel Delta tra Africa, Stati Uniti ed Europa.
Oloko contribuisce a far venire alla luce un importante caso di corruzione che vedrebbe coinvolte le compagnie Eni e Shell e alcuni politici nigeriani. Un gioco che avrebbe fruttato a tutte le parti in causa un fiume di danaro. Ci riesce grazie a “The corner House”, a “Re:Common”, un’associazione impegnata a sottrarre le risorse naturali alla finanza e al mercato che nel 2011 ha stilato un rapporto “Il Delta dei Veleni” e realizzato un
video “Oil for Nothing”, e con la collaborazione di Global Witness,
Con testi asciutti e disegni scabri “Soldi sporchi” maneggia una storia complessa e pericolosa. «All’inizio mi sono spaventata ma la forza della storia e l’energia del protagonista mi hanno conquistato» – ci racconta
Laura Giuliani, autrice dei disegni. L’inchiesta sceglie il graphic novel come strumento. «In questa forma il messaggio può raggiungere con immediatezza un pubblico più vasto - ci racconta
Luca Manes, uno degli autori dei testi e responsabile della comunicazione di Re:Common - Ho visto con i miei occhi nel 2011 i disastri provocati dallo sfruttamento petrolifero sull’ambiente del Delta del Niger. Storie come quella che abbiamo raccontato fanno riflettere su come vengono impiegati i soldi della cooperazione e su quali sono i reali interessi in ballo».
Il nome della collana della Round Robin che ospita “Soldi sporchi” e l’avventura di Dotun Oloko è “Bolina”, la tecnica di navigazione a vela controvento che obbliga a triangolare, facendo il triplo del percorso e della fatica. Se si vuole navigare a caccia di verità, nulla è semplice e non sempre la strada giusta è quella diritta. Il graphic novel, allinea da tempo i suoi reporter: Igort con “Quaderni ucraini”, Zerocalcare con il suo ultimo reportage al confine turco siriano “Kobane Calling”, fino al recentissimo “Soldi sporchi”. Il viaggio continua. Con il vento contro, andando di bolina.