L'ex stella del calcio mondiale e presidente Uefa è stato fermato in Francia, rivela il sito Mediapart. Si sospetta che sia stato corrotto per votare in favore dell'assegnazione dei mondiali del 2022 al Qatar. Vi spieghiamo il caso dall'inizio, anche alla luce di quanto hanno rivelato negli anni i Football Leaks pubblicati dall'Espresso
Già messo al bando dalle istituzioni sportive internazionali,
Michel Platini è stato arrestato oggi e adesso si trova in stato di fermo nell'ufficio anticorruzione della polizia giudiziaria di Nanterre, alle porte di Parigi.
Secondo quanto riporta il sito francese Mediapart, membro del Consorzio investigativo europeo (EIC) insieme all'Espresso (che pubblica i contenuti di questo articolo in esclusiva per l'Italia), l'arresto è
collegato all'inchiesta per corruzione seguita alla controversa assegnazione al Qatar dei Mondiali di calcio 2022. Sotto interrogatorio, in qualità di sospetto, si trova invece Claude Guéant, all'epoca dei fatti segretario generale dell'Eliseo sotto la presidenza di Nicolas Sarkozy.
Ex presidente Uefa, ex campione della Juventus, ex numero 10 della nazionale transalpina, Platini è al centro di una serie di guai giudiziari già dal 2015. Mediapart ricostruisce nella sua inchiesta la complessa vicenda, che ha già provocato le dimissioni della maggior parte dei membri del comitato esecutivo della Fifa dell'epoca. La giustizia francese sta cercando di determinare il ruolo svolto dalla Francia, e dai suoi più eminenti rappresentanti politici e sportivi, nella designazione dell'emirato del Golfo come sede dei prossimi mondiali di calcio.
Una scelta, come sottolinea Mediapart, «contraria a ogni logica sportiva, economica, etica, ambientale», che ha già suscitato numerose controversie.
Nel luglio 2015 Platini si candida per la presidenza Fifa contro l'antico mentore
Sepp Blatter. Qualche mese più tardi, a ottobre dello stesso anno, viene accusato di aver ricevuto, il 1 febbraio 2011, un versamento di due milioni di franchi svizzeri (1,8 milioni di euro) da parte della Fifa. Tale pagamento, intorno al quale la giustizia svizzera e la Fifa hanno aperto inchieste già nel 2015, ha costretto Platini a dimettersi dalla Uefa, nel maggio 2016, e gli ha impedito di concorrere alla presidenza della Fifa.
Un'altra circostanza decisiva al centro dell'inchiesta del Parquet national financier (PNF) riguarda l'ormai celebre riunione segreta all'Eliseo, rivelata nel 2013 dalla rivista francese France Football e dal mensile So Foot. Il 23 novembre 2010, vale a dire nove giorni prima dello scrutinio della Fifa, in piena luna di miele tra Francia e Qatar, Nicolas Sarkozy invita a pranzo Tamim ben Hamad al-Thani, principe ereditario del Qatar (e attuale emiro a partire dal 2013) e Michel Platini, all'epoca presidente della Uefa e vicepresidente della Fifa.
Secondo France Football, «nel corso di quella riunione si è parlato di diversi argomenti: l'acquisto della squadra di calcio Paris Saint Germain da parte del Qatar (concretizzata poi nel giugno 2011); l'aumento della partecipazione azionaria del Qatar in seno al gruppo editoriale Lagardère; la creazione di un canale televisivo di sport (BeIN Sports) per fare concorrenza a Canal +. Il tutto, sempre secondo France Football, in cambio di una promessa:
che Platini non assegnasse il proprio voto agli Stati Uniti, come aveva in mente, bensì al Qatar».