Accade all'estero
«Le carceri israeliane per i palestinesi sono un inferno». Le notizie dal mondo
Un nuovo rapporto testimonia torture, abusi e umiliazioni subite dai detenuti. E poi il nuovo capo politico di Hamas e il nuovo vice di Kamala Harris. La violenza di destra nel Regno Unito, il governo ad interim guidato dal Nobel Yunus in Bangladesh, le contestazioni a Maduro in Venezuela, l'attacco di al-Shabaab in spiaggia a Mogadiscio. E il patteggiamento annullato per gli accusati dell'11 settembre negli Usa. Ecco i fatti della settimana
Israele, carceri come l’inferno per i palestinesi
«Sono stato picchiato e preso a calci sulla schiena, sul petto e sulla testa. Avevo un lato della testa contro il muro e ricevevo colpi sull’altro», ha raccontato al Guardian Ashraf al-Muhtaseb, cittadino di Hebron, nella Cisgiordania occupata, dopo aver lasciato la prigione israeliana di Ketziot: «Il giorno dopo non riuscivo più a sentire». Come Ashraf al-Muhtaseb sono tanti i detenuti palestinesi nelle carceri di Israele che raccontano di aver subito abusi, torture e umiliazioni. La notizia non è nuova ma a certificarla c’è un rapporto appena pubblicato dall’ong B'Tselem dopo aver intervistato 55 ex detenuti: “Benvenuti all’inferno”. Secondo il direttore dell’ong Yuli Novak le carceri israeliane sono diventate «campi di tortura». E le violazioni sarebbero così sistematiche da far pensare a una responsabilità delle autorità israeliane. Sia l’Israel Prison Service, sia le Idf respingono le accuse e affermano di aver agito rispettando la legge israeliana e internazionale. Ma sono almeno 60 i prigionieri palestinesi morti in detenzione dal 7 ottobre 2023.
Hamas, un nuovo capo politico
A poco più di una settimana dall’assassinio di Ismail Haniyeh a Teheran, in Iran, probabilmente ad opera delle forze israeliane, mentre gli occhi del mondo restano fissi sul Medio Oriente in attesa di capire se ci sarà e quale sarà la risposta dell’Asse della resistenza nei confronti di Tel Aviv, a catturare ancora di più l'attenzione, c’è anche la nomina di Yahya Sinwar come nuovo capo politico di Hamas, al posto di Haniyeh: «Il Movimento di resistenza islamico Hamas annuncia la scelta del comandante Yahya Sinwar come capo dell'ufficio politico del movimento, succedendo al martire comandante Ismail Haniyeh, che [Dio] abbia pietà di lui», fa sapere l’organizzazione in una dichiarazione riportata da Al Jazeera.
Per sapere chi è Yahya Sinwar e approfondire le ragioni della tensione in Medio Oriente, LEGGI QUI
Usa, Kamala Harris sceglie Tim Walz
Lo scorso 7 agosto la vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, candidata dem per le elezioni presidenziali Usa di novembre, dopo il ritiro di Joe Biden, è apparsa durante un comizio a Philadelphia, in Pennsylvania, insieme a Tim Walz, scelto come candidato alla vicepresidenza. Tim Walz, 60 anni, è il governatore del Minnesota, sposato con due figli, ex docente di storia ed ex membro della Guardia nazionale, è un veterano della politica.
Uk, estrema destra
Nell’ultima settimana in diverse città del Regno Unito sono scoppiate violente proteste contro la presenza di migrati nel Paese, guidate dall’estrema destra. La autorità hanno definito il livello di violenza come «sconvolgente» e da quando le manifestazioni sono iniziate, oltre 400 persone sono state arrestate. Alla base del movimento di protesta ci sono fake e news e disinformazione cavalcate dai partiti politici estremisti, come Reform UK di Nigel Farage. Dopo giorni di tensione, però, stanchi della violenza immotivata, anche centinaia di migliaia di cittadini antirazzisti hanno deciso di scendere in piazza per opporsi all’estremismo di destra: «Di chi sono queste strade? nostre! Fermiamo i fascisti ora», hanno gridato i manifestanti, riunitesi in cortei pacifici, dalle le strade di Londra, Liverpool e altre città del Paese.
Usa, annullato il patteggiamento per i «colpevoli» dell’11 settembre
A pochi giorni dall’annuncio dell’accordo per il patteggiamento con l’architetto degli attentati dell’11 settembre contro le Torri Gemelli e il Pentagono e i suoi due complici, Khalid Sheikh Mohammed, Walid bin Attash e Mustafa al-Hawsawi, il segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin ha annullato il patteggiamento, «alla luce dell'importanza della decisione». Così per i tre uomini che con l’accordo dichiarandosi colpevoli avrebbero al massimo scontato l’ergastolo, viene ripresa la richiesta di pena di morte.
Bangladesh, il nobel Yunus a capo del governo di transizione
Dopo settimane di intense proteste guidate dagli studenti- che sono scoppiate con l’obiettivo di rimuovere le quote per gli eredi dei veterani di guerra nei posti di lavoro pubblici- e di repressione violenta che ha causato centinaia di morti e feriti, il 5 agosto la prima ministra del Bangladesh Sheikh Hasina si è dimessa e ha lasciato il Paese. Alla notizia in molti sono scesi in piazza per festeggiare, mentre il capo dell’esercito Waker Uz Zaman ha ricordato in tv che che il Paese sta attraversando una fase delicata, di mantenere la calma, e che a breve verrà formato un nuovo governo ad interim. Come chiesto dagli studenti che hanno guidato le proteste, a capo dell’esecutivo di transizione ci sarà il premio Nobel per la pace Mohammad Yunus.
Per approfondire che cosa sta succedendo in Bangladesh e chi è Mohammad Yunus, LEGGI QUI
Venezuela, si allarga la contestazione contro Maduro
Mentre nelle piazze del Venezuela, in particolare in quelle della capitale Caracas, continuano le proteste di chi sostiene che i risultati delle elezioni non siano veritieri, più di mille sarebbero i manifestanti arrestati. Anche l’Unione europea si è unita ai Paesi che chiedono un’ulteriore verifica ai registri elettorali per controllare che non ci siano stati brogli nel conteggio dei voti lo scorso 28 luglio. Una “vergogna” ha detto Nicolas Maduro all’Alto rappresentante per la politica estera dell'Ue, Josep Borrell. Mentre la Corte suprema venezuelana ha iniziato le indagini sulle elezioni presidenziali.
Somalia, attacco di al-Shabaab in spiaggia
Almeno 32 persone sono morte e 63 sono rimaste ferite lo scorso 2 agosto durante un’esplosione avvenuta in un hotel che affaccia su Lido beach, la popolare spiaggia di Mogadiscio, in Somalia, solitamente piena di visitatori il venerdì sera. Secondo quanto avrebbe raccontato un testimone ad Ap, un uomo che indossava un giubbotto esplosivo si è fatto saltare in aria. Secondo altri testimoni all’esplosione sarebbero seguiti alcuni spari. Al-Shabab, l’affiliato di al-Qaeda in Africa orientale ha rivendicato l’attacco.
Usa, annullato il patteggiamento per i «colpevoli» dell’11 settembre
A pochi giorni dall’annuncio dell’accordo per il patteggiamento con l’architetto degli attentati dell’11 settembre contro le Torri Gemelli e il Pentagono e i suoi due complici, Khalid Sheikh Mohammed, Walid bin Attash e Mustafa al-Hawsawi, il segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin ha annullato il patteggiamento, «alla luce dell'importanza della decisione». Così per i tre uomini che con l’accordo dichiarandosi colpevoli avrebbero al massimo scontato l’ergastolo, viene ripresa la richiesta di pena di morte.